Quale nutrizionista fa più al caso mio?
Sono una ragazza sportiva, mi alleno in palestra con costanza 3/4 volte alla settimana e cerco di seguire uno stile alimentare salutare bilanciati. Mi piace informarmi, documentarmi e provare nuove ricette rivisitate.
In passato sono andata da nutrizionisti/gastroenterologi per via del fatto che soffro di colon irritabile ma sto imparando a conviverci.
Aggiungo in oltre un'altra cosa, da ormai più di un anno sono molto irregolare con le mestruazioni. Non sono sottopeso e non ho mai avuto perdite drastiche di peso. Con la mia ginecologa ho già fatto tutti gli esami del caso, la mia dottoressa parlava di ''stress'' . Da un paio di mesi sto facendo comunque una terpia ormonale che mi aiuta in questo. Inoltre mi aveva fatto fare anche la BIA quest'estate ed era risultata una massa grassa del 17% ed 89% di massa muscolare. Nell'ottobre 2022 (quando ho iniziato ad avere irregolrità mestruali) avevo una massa grassa del 23% e pesavo 2/3 kg in più di adesso. Forse mi sono dilungata troppo, ma ho voluto fare un piccolo preambolo.
Vorrei intraprendere un breve percorso nutrizionale per alcuni motivi particolari:
1. capire se mi alimento nella maniera corretta per il mio fabbisogno, siccome mi alleno penso di mangiare meno rispetto a quello che brucio e questo alle volte mi porta magari ad essere meno energica.
2. capire se la mia irregolarità è dipesa anche da un'alimentazione scorretta
3. non ho mai sofferto di disturbi alimentari, ma negli utlimi anni a causa del ''colon irritabile'' e al mio stile di vita che era diventato molto pesante a livello psicologico, non ho vissuto benissimo il mio rapporto con il cibo. Pertanto vorrei trovare un maggiore equilibrio.
Cosa posso fare?
Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni. All'età di 3 mesi per problemi digestivi è stato sostituito il latte materno con del latte di riso (tutto sotto controllo medico), a 5 mesi dopo vari episodi di rigurgito mi hanno fatto fare un gastroscopia, la quale ha riportato il reflusso gastro-esofageo. Successivamente sono state fatte delle analisi per le intolleranze , sono risultata positiva solo al lattosio, per cui inutile dirlo , mai toccati alimenti con lattosio fino ai 15-16 anni in cui ho voluto fare varie prove assumendo Lacdigest , ma senza grandissimi benefici.
Attualmente riesco ad assumere il quantitativo di mezza mozzarella senza lattosio prima di incorrere nei classici sintomi del disturbo. Per evitare questo tipo di problemi ho eliminato totalmente i latticini sostituendoli con bevande vegetali che alterno con rotazione di ogni settimana , mangio solo dolci cucinati da me, nemmeno acquistati in pasticceria, per evitare le contaminazioni.
E' praticamente tutta una vita che la mia vita è condizionata dal cibo che mangio, e io sono molto attenta a questo, eppure c'è qualcosa che mi sfugge, perchè il mio reflusso è diventato un'ulcera , e con periodicità almeno 1 volta a settimana ho la diarrea che dura 2-3 giorni. Sotto consiglio del gastroenterologo ho eseguito Alex Test, gastroscopia con Biopsia, analisi per celiachia e sensibilità al glutine, eppure tutto è risultato negativo .
Mi è stata consigliata una purga e un successivo trattamento con Normix, ma con nessun beneficio, la dottoressa ha quindi escluso la sindrome da colon irritabile.
Io onestamente non so più a che tipo di medico rivolgermi per capire come fare a tenere sotto controllo i miei attacchi di diarrea, perchè mi condizionano talmente tanto da non consentirmi di lavorare in un ufficio, di non poter uscire un sabato sera, di non poter fare una vacanza. Vorrei venirne a capo
Consiglio alimentare di un personal trainer
Buonasera , negli ultimi due mesi ho avuto due cerimonie nelle quali si sono toccate trquillamente le ottomila calorie. Siccome si sono verificage una a distanza di due mesi dall'altra, il personal trainer dell palestra mi ha consigliato di sottrarre queste kcal abbassando ogni giorno di un tot l'introio calorico in modo tale da "spalmare" quelle in eccesso nell'arco di due/tre settimane . Ad esempio invece di mangiarne duemila ne mangio 1500 per due, tre settimane in modo do da distribuire quelle in eccesso (non so se mi sono spiegata) volevo sapere al riguardo, una strategia del genere può funzionare ?
Insulino resistenza iperuicemia e dieta chetogenica
Salve, ho 59 anni.
Vita sedentaria, cammino ogni giorno, ma poco per artrosi anche. Per insorgenza di insulino resistenza ho dovuto ricorrere alla dieta chetogenica anche in vista di intervento protesi anca e necessità di calo ponderale. Non amo carni e derivati e ho privilegiato proteine vegetali, pesce, uova e frutta a guscio. Mi si è impennato acido urico e una artrite alle mani ferma lì da anni in 5 mesi di dieta è peggiorata ed estesa ad altre dita e all'altra mano! Sospesa quel tipo di dieta ho ripreso i chili persi, + 7.
Vorrei il parere degli esperti. Quale dieta sarebbe più sostenibile e praticabile per me? Grazie. Carmen
Regime ipocalorico per 4 gg e ipercalorico per 3gg
Quali conseguenze potrebbe avere sulla salute un regime ipocalorico per 4 giorni la settimana e ipercalorico i restanti 3?
Esempio: un soggetto molto attivo, no sedentario, con BMI 21/22 ca. che assume per 4 gg una media giornaliera di 1350 calorie e i restanti 3 della settimana 5600 calorie/giorno, per un totale complessivo di 22200 calorie a settimana, pari a una media di 3171 calorie al giorno circa. Se il numero di calorie potrebbe sembrare eccessivo bisogna dire che il soggetto mantiene sempre lo stesso peso da quando ha iniziato questo regime ovvero oltre 2 anni, in quanto, come detto, è molto attivo fisicamente sia per lavoro che per sport praticati.
Egli afferma che solo seguendo questo strano percorso nutrizionale riesce ad affrontare bene tutti i 5 giorni della settimana di lavoro e sport e dal venerdì sera alla domenica riposo totale abbinato a regime ipercalorico. Un apporto calorico più equilibrato dice che gli porta stanchezza e sonnolenza durante la settimana e di conseguenza uno scarso rendimento psico-fisico.
Perdita di lucidità post-pasto
Salve a tutti, ormai con questa situazione ci convivo da diversi anni, e con il tempo mi sono educato per non mangiare cose che poi mi fanno pentire durante il giorno, perché durante il lavoro ho bisogno di essere lucido come tutti immagino, ma in realtà anche se si parla di andare a pranzo fuori dove si sa che si abbonda con il cibo a me non mi fa per niente piacere questa idea perché so poi a cosa vado incontro, e non si tratta solo di essere assonnati.
Se io ad esempio mi mangio un cornetto del bar, dopo circa 20 o 30 minuti puntualmente mi viene un malessere psicofisico che difficilmente riesco a descrivervi ma comunque mi debilita per almeno un'ora e poi mano a mano mi normalizzo con il tempo successivo. Se io ad esempio faccio un pasto con della pasta a pranzo, dopo 30 minuti accuso una forte perdita di lucida e mi viene da mettermi sul letto ma non tanto per riposare e rilassarmi, ma perché ho bisogno di riprendermi una mezz'ora almeno se non un'ora, è come se fossi sotto effetto di un insolazione per farvi comprendere un po' la situazione.
Ormai, avendoci sbattuto tante volte la testa, io dalla mattina fino a cena, mangio frutta e frutta secca e frutta da guscio, semi di zucca, girasole, perché ho l'energia sufficiente per affrontare la giornata e non ho mai problemi di perdita di lucidità e malessere generale, o perlomeno un accenno in caso.
Non sono diabetico, non sono celiaco, non comprendo questa situazione. In riassunto, se mangio cose che non siano frutta, frutta guscio, frutta secca, verdure, (che già se sono un po' ripassate in padella possono darmi un po' di mancanza di lucidità) io me la passo male sotto il punto di vista psico-fisico. Mentre a cena mi mangio ciò che voglio ma sempre riflettendo su cosa devo fare poi, perché se mi mangio la pasta poi facilmente mi viene da mettermi a letto, quindi se devo uscire, ci penso bene se mangiare farinacei e in che quantità.
Comunque sia gli zuccheri industriali mi danno un forte malessere psicofisico ad esempio, il caffè non posso prenderlo perché mi dà un forte malessere psicofisico, in sostanza ho una grande sensibilità a ciò che introduco nel mio stomaco, quando era più giovane questo problema non lo avevo. Questa mia situazione mi ha portato a non assumere zuccheri industriali di ogni genere, e a fare un uso limitato di farinacei, che in tutto ciò da una parte è un bene, ma dall'altra Io non so che cosa ho e vorrei fare luce. Seguo una dieta priva di pesce e carne da circa 9 anni.
Un cordiale saluto. Giovanni
Peso ideale
Ho quasi 36 anni, sono alta 1,71 m e da qualche anno peso 57-58 kg. Prima il mio peso era sempre stato di 53 kg: anche se in gravidanza (a 30 anni) ne avevo messo su parecchio, a distanza di 10 mesi dal parto ero riuscita comunque a tornare a 53; adesso, invece, qualunque cosa faccia o mangi, non riesco in alcun modo a modificare la situazione. Essendo una grande amante dei dolci, tempo fa ho provato a eliminarli per un mese ma, oltre a non trarne benefici, non ho mai neppure smesso di desiderarli. Guardandomi allo specchio mi piaccio anche così, la mia taglia non è cambiata e sembra che il peso sia ben distribuito, ma, considerato che la circonferenza del mio polso (sinistro, perché il destro è leggermente più largo) misura appena 13 cm, mi viene il dubbio di aver superato il mio peso ideale. Dovrei dimagrire? Inoltre, corro il rischio di ingrassare ancora? Grazie. Nella foto a sinistra pesavo ancora 53 mentre quella a destra è più recente; visivamente mi rendo conto che la differenza non è apprezzabile, eppure la bilancia parla chiaro.
Integratori e terapia con Jak inibitori: combinazione sicura?
Salve, dovrei iniziare a giorni una terapia orale (cibinqo) per trattare i sintomi di dermatite atopica. Mi è stato consigliato di seguire una dieta equilibrata senza "schifezze e grassi eccessivi" dato che il farmaco andrà ad aumentare i livelli di CPK e -potrebbe aumentare- il colesterolo (iperlipidemia).
Ora, io assumo proteine whey in polvere di buona qualità, e creatina, ma non mi è stato detto esplicitamente di terminare l'assunzione, anche se il farmaco può essere pesante su fegato e reni, non saprei bene se continuare o meno...
Inoltre, mi è stato consigliato di non effettuare attività fisica agonistica, ma dilettandomi nella disciplina del calisthenics cerco di allenarmi sempre al massimo sopportabile... Grazie per la risposta e buon lavoro!
Miele ogni giorno?
Buongiorno, sono una ragazza normopeso, vado regolarmente dal medico e mi muovo ogni giorno a piedi (3/4 km). Potrei definirmi tutto sommato in buona salute a parte anemia sideropenica ed ipotiroidismo (per il quale sono sotto cura da anni e va tutto bene)
Ora, a inizio anno sono stata abbattuta da varie influenze tutte concentrate nello stesso periodo e in tale occasione ho fatto una scoperta che mi ha davvero risollevata: il miele! Ho preso l'abitudine di assumerne un cucchiaino al giorno, disciolto in un bicchiere d'acqua oppure a colazione sui biscotti, e devo dire di notare davvero i benefici. Mi è sorto un dubbio poiché ho letto da qualche parte che dopo 2 mesi di consumo bisognerebbe farne almeno 1 di pausa; è vero? Io attualmente acquisto il millefiori e volevo provare quello di castagno, ma non so appunto se fermarmi per un po' e poi riprendere oppure se ipoteticamente potrei continuare a consumare miele "per sempre" senza preoccuparmi di dovere interrompere. È vero, inoltre, che aiuta con l'anemia e le difese immunitarie? Vi ringrazio in anticipo.
Cambiare calorie e macronutrienti dopo perdita di peso
Buonasera,
Nell'ultimo anno ho seguito una dieta vegetariana da 1700 calorie e sono scesa da 81 a 69 kg. Mi sono anche allenata 4/5 giorni a settimana facendo 2/3 allenamenti di forza, 1/2 allenamenti di cardio e addome e 1 giorno di yoga. Dal momento che sono ferma da circa un mese con la perdita di peso ma vorrei raggiungere almeno i 65 kg (sono alta 1,72 e ho 31 anni), cosa dovrei fare? Cambiare il totale delle calorie o la distribuzione dei macro o il tipo di allenamento? Grazie mille per la disponibilità.
Intolleranza al lattosio e disbiosi
Salve, da almeno 6 anni ho dolori addominali ormai cronici che si intensificano durante il ciclo mestruale, dolore alla defecazione e ai rapporti, fitte e/o bruciori anali e vaginali, squilibri intestinali e meteorismo, difficoltà a mettere pantaloni che stringono sulla pancia, ho sempre carenza di vitamina D e B9, problemi a mangiare parecchi alimenti, coliche addominali, dolori da lombosciatalgia che si irradiano fino al piede: sono stata due mesi a letto con impossibilità di camminare nonostante siringhe di cortisone, antinfiammatori.
Negli anni ho fatto innumerevoli visite mediche da gastroenterologi, ginecologi, urologa, neurochirurghi, chirurgo, ortopedico, ed esami medici senza successo, un ginecologo non esperto in endometriosi mi ha sospettato endometriosi perché la sintomatologia combaciava perfettamente. Sono andata quindi da una ginecologa esperta in endometriosi e a voce mi ha detto in maniera molto sintetica che c'è endometriosi superficiale ma sul referto dell'ecografia mi ha scritto: "Non segni di endometriosi pelvica severa, sindrome aderenziale posteriore retrocervicale, corpo uterino di dimensioni lievemente aumentate ed eco struttura diffusamente fibromatoso".
Sono uscita molto confusa da questa visita durata pochissimo tempo e quindi ho deciso di chiedere un ulteriore parere, perciò sono appena stata a visita da un altro ginecologo esperto in endometriosi e mi ha detto che non c'è endometriosi e che è l'intestino che è messo male. Gli ho detto che sono già stata da parecchi gastroenterologi, che mi hanno scoperto solo calprotectina alta e mi hanno fatto fare la colonscopia dalla quale risultava solo infiammazione dell'ileo senza una vera causa, e dopo 2 mesi mi hanno operato in laparoscopia per appendicite e lì mi hanno trovato anche una cisti all'ovaio destro che mi hanno marsupializzato.
Ma nonostante avessi tolto l'appendice i dolori sono rimasti. Lui mi ha risposto che non è detto che si tratti per forza di una malattia intestinale, potrebbe anche essere qualcosa legata all'intestino ma di funzionale come ad esempio allergie, intolleranze. Quindi nell'ultimo mese ho fatto l'Alex test per le allergie e risulto allergica solo a acari della polvere e dermatophagoides farinae; ho fatto il breath test al lattosio ed è positivo, il breath test al lattulosio ed è negativo, disbiosi test positivo con indicano alto, infine calprotectina, zonulina, lattoferrina, Helicobacter, sangue occulto negativi.
È possibile che tutti questi dolori siano legati all'intolleranza al lattosio e alla disbiosi?
Diabete / disagio cambio di alimentazione
Salve, scrivo per ricevere un parere riguardo una situazione che da un po’ di tempo mi disturba molto. Sono una ragazza di 18 anni, peso 55 chili e sono alta 1 metro e 70. Non ho mai avuto problemi con l’alimentazione negli anni passati (a parte da piccola che non mangiavo molto e soffrivo di acetone) purtroppo però dall’estate scorsa circa ho notato un drastico cambiamento. Mangiavo normalmente come ho sempre fatto e ho iniziato a notare fortissimi mal di stomaco che non mi lasciavano neanche respirare, appena finivo di mangiare. Perciò ho deciso di fare una gastroscopia con diagnosi malattia da reflusso gastroesofageo e gastrite antrale.
Ho continuato ad avere problemi però nonostante l’utilizzo dei farmaci ppt prescritti dal medico per cui ho iniziato a dubitare di avere qualche intolleranza alimentare come lattosio e glutine per cui per una settimana ho provato a fare una dieta priva di entrambi e ho notato decisamente un miglioramento a livello dello stomaco (mal di stomaco meno frequente, meno gonfiore ecc) ma ho da subito avvertito emicranie fortissime per cui ho interrotto la dieta. Il problema persiste ma è a periodi perché mi capita di soffrire moltissimo in determinati giorni e in altri di stare benissimo.
Ho iniziato però da poco a sospettare di diabete perché questi sono i sintomi che ho in questo momento: fame costante (quest’ultima mi turba in particolar modo proprio perché posso mangiare una quantità assurda di cibo e continuare ad avere fame. Quando mangio non sono mai soddisfatta ed è come se non masticassi realmente perché sento l’impulso di divorare tutto quello che c’è. Fame nervosa perché mi capita di mangiare perché sono agitata o in ansia, mi abbuffo spesso e questo mi fa stare soltanto peggio. Non riesco molto spesso a mettere un limite a ciò che mangio, di solito una volta a settimana mangio due pizze e se potessi ne mangerei anche tre. Le persone intorno a me non lo capiscono soltanto perché ho un metabolismo veloce che non me lo fa notare ma ogni volta che ho l’opportunità di mangiare vorrei mangiare sempre di più nascondendo le mie voglie per poi abbuffarmi nel fine settimana.) un altro sintomo che ho è il gonfiore (potrebbe essere legato alla gastrite) mal di stomaco, acne, stanchezza, e spesso giramenti di testa (quest’ultimo però potrebbe essere legato all’anemia e alla pressione bassa) per quanto riguarda le feci invece sono abbastanza normali e bevo nella norma, circa due litri di acqua, eppure non urino spessissimo. Spero di aver dato una descrizione abbastanza dettagliata per poter ricevere qualche consiglio riguardo le problematiche e soprattutto spero che possiate indirizzarmi nella scelta di qualche esame, non so se legato alle possibili intolleranze o alla glicemia o altro. Ringrazio per l’attenzione e disponibilità.
Acido folico e omocisteina
Buongiorno, dagli esami del sangue sono risultati alti i valori di omocisteina a 18 e valori bassi di vitamina b12 con valori leggermente bassi di emoglobina. Per due mesi ho preso integratori di acido folico e vitamina 12. Rifacendo le analisi in questi giorni i valori della vitamina b12 sono rientrati, l 'acido folico e' salito a 35,quindi alto e l'omocisteina e' scesa a 11 anche se ritengo sia alta per me che ho subìto da qualche mese angioplastica con stento. Cosa devo fare? Sospendere l' integrazione con folina e vitamina b12 per un periodo o continuare? Grazie
Controindicazioni tisana al finocchio?
La tisana al finocchio biologico fa male se assunta quotidianamente e per periodi prolungati? Ho preso l'abitudine di berne una ogni mattino perché sento che mi aiuta discretamente contro la mrge, però ho letto che può avere effetti cancerogeni... sono una ragazza in età fertile, relativamente in salute eccetto per anemia e ipotiroidismo entrambi in cura con medicinali. Non saprei quali altri infusi possano fare al caso mio per alleviare in maniera mirata il bruciore, ho provato a cercare un po' ma non trovo nulla che possa andare bene anche per pressione bassa e problemi tiroidei... grazie
Svezzamento senza alcun progresso - 7 mesi e mezzo
Gentili,
vorrei un parere. Vivo in Svizzera dove lo svezzamento si svolge in maniera un po' diversa dall'Italia. Abbiamo iniziato ad introdurre intorno ai 4 mesi e mezzo i primi puré "assoluti" di frutta o verdura, una volta al giorno in piccole quantità (20-40 grammi): carote, patate dolci, zucca, broccoli, spinaci, pera, mela, prugna, banana. Per circa 1 mese e mezzo tutto bene. Intorno ai sei mesi ho iniziato ad introdurre altri alimenti: pastina, crema di riso, omogeneizzati di carne o pesce. Da li' la catastrofe. Mio figlio ha quasi 8 mesi e non vuole mangiare NULLA oltre al latte: lo disgusta tutto, non è incuriosito né interessato al cibo, ultimamente rifiuta anche la frutta dopo i primi due cucchiaini. Non si tratta di dentizione, i pediatri non mi hanno saputo consigliare granché. Ho provato TUTTO: dal cucinare io al comprare già pronto a dargli cibi "soffici" (ad esempio ricotta) direttamente nelle mani per giocarci al mescolare la crema di riso o pastina con cio' che in genere gli piace di più (come le carote). Non c'é verso di andare oltre 2/3 cucchiaini, sempre un po' forzati: poi grandi pianti e urla (ed io con lui tra frustrazione e preoccupazione). Non ne capisco le possibili cause e non so come risolvere. Prende latte artificiale da quando aveva tre mesi perché il mio latte é poi sparito. E' normopeso, ma mi preoccupa moltissimo il totale rifiuto di qualunque cibo che non sia il latte nel biberon.
Grazie per qualunque parere o consiglio possiate darmi.