Svezzamento
La mia biamba ha già 8 mesi e da 6 abbiamo iniziato l'alimentazione complementare (o meglio provato). Lei aveva già acquisito le tappe motorie da tempo ( stava seduta sena sostegno dall'inizio dei 5 mesi) e mostrava interesse per il cibo. Il problema è che il suo interesse si ferma nel volerlo toccare e giocarci, non prova a metterlo in bocca. Se si prova a imboccare fa resistenza e serra la bocca, nel corso delle settimane la situazione non è cambiata, anzi forse un po' peggiorata, nel senso che adesso si spanzientisce subito sul seggiolone. Ha sempre "mangiato" insieme a me, spesso le stesse cose.
Per il resto mi sembra che stia bene, è curiosa, gattona e si siede da sola dai 6 mesi, lallazione, ect.
Cosa posso fare?
5 Risposte dai professionisti NutriDoc
Buongiorno si deve affidare ad un esperto della nutrizione per poter essere seguita e man mano porsi dei piccoli obiettivi e andare avanti fino ad arrivare ad avere un rapporto migliore con il cibo Saluti Dott.ssa MARIA MASSIMILLA
Buongiorno Maria Lo svezzamento è un momento molto particolare e delicato, ogni bambino ha i propri tempi perciò non è detto che a 6 mesi tutti inizino a mangiare come si vorrebbe. L'importante è che lei non smetta di farla partecipare insieme alla famgilia alle cene e ai pranzi perché bisogna sempre stimolare la bambina ad interagire con il cibo in tutti i modi. Stia serena che prima o poi inizierà ad assaggiare.
Buongiorno Maria, ogni bambino ha i suoi tempi. I primi approcci col cibo avvengono tra i 6 e i 12 mesi. Alcuni già a 8-9 mesi sono curiosi e si buttano rapidamente sul cibo. Altri fino agli 11-12 mesi fanno solo qualche assaggio. Questi sono i due casi estremi, in mezzo probabilmente c'è il tuo caso. Se la tua bimba si discosterà molto dalla media potrai chiedere aiuto ad un professionista per valutare la causa. Per il momento non forzarla a mangiare, falle "fare esperienza con il cibo", falle scoprire il cibo toccandolo, falla sporcare e mettila a tavola con te mentre mangi. A questa età la scoperta del cibo è più importante del cibo stesso.
Buongiorno Maria, le do lo stesso consiglio che ho dato a mia sorella per i suoi due gemelli: tempo e pazienza e mangeranno anche il piatto! Spesso anche involontariamente diamo al cibo un significato molto complesso per i nostri figli, con il risultato che poi loro non riesco a raggiungere le nostre aspettative. Un approccio sereno e tranquillo, senza giudizi e pregiudizi sul cibo farà sì che sua figlia possa avvicinarsi all'alimento e che lo possa esplorare. Il cibo per loro è un ALIENO, sono abituati al latte che è liquido, al seno che di certo non è un piatto! :) Stia tranquilla, la faccia giocare e partecipare ai vostri pasti (colazione, pranzo e cena) e si prenda anche del tempo per "raccontare delle storie" sul cibo, da dove viene, com'è fatto... Più importante di tutto: non la forzi a mangiare, solo quando lo richiede e solo quando sarà pronta allora potrà vederla mangiare serenamente. Spero di aver dato una risposta adatta alla sua preoccupazione, sono a disposizione per qualsiasi altro chiarimento. Buona giornata! Sara Ardino- Biologa Nutrizionista
Ciao mamma mi permetto di darti un serie di consigli sia da mamma che da nutrizionista non solo dell’adulto ma anche pediatrica Ogni bambino ha tempi diversi per abituarsi ai solidi, e ci sono alcune cose che puoi provare per favorire il processo senza stressare te stessa o la piccola. Ecco alcuni suggerimenti utili: Ogni bimbo ha i propri ritmi, e alcuni possono impiegare più tempo per passare dal semplice toccare il cibo al portarlo alla bocca. Finché tua figlia sta crescendo bene, è attiva e mostra curiosità per l'ambiente, non dovresti preoccuparti troppo di un eventuale ritardo nell'alimentazione complementare. A 8 mesi, la sua alimentazione principale è ancora il latte materno o artificiale, e i solidi servono più per esplorazione e sviluppo delle capacità motorie orali che per la nutrizione in senso stretto. È positivo che lei stia toccando il cibo e familiarizzando con diverse consistenze. Se sembra resistere all’idea di essere imboccata, potresti provare ad adottare un approccio più autonomo Il metodo dell’autosvezzamento incoraggia il bambino a esplorare il cibo da solo, lasciandolo decidere quanto e cosa mangiare. Puoi offrire pezzi di cibo morbido e facile da maneggiare (ad esempio, verdure cotte, frutta morbida o bastoncini di pane) e lasciarla sperimentare senza l'aspettativa che mangi subito. Questo può ridurre la pressione che potrebbe provare nei confronti del cibo. Se si spazientisce facilmente quando è sul seggiolone, potrebbe associarlo a una situazione di stress. Prova a rendere il momento del pasto più giocoso e rilassato. Ad esempio: - Lascia che giochi un po' con il cibo senza insistere affinché lo mangi subito. - Mettile a disposizione piccoli pezzi di cibo colorati, che possono attirare la sua attenzione. - Canta o racconta storie mentre siete a tavola, rendendo il pasto un momento di condivisione piacevole. Se rifiuta il cucchiaio o chiude la bocca, è meglio evitare di insistere o forzarla, perché questo potrebbe causare una reazione negativa al momento del pasto. Prova piuttosto a proporre il cibo in modo diverso: - Offrile piccoli pezzi che può afferrare con le mani. - Dai il buon esempio: mangia davanti a lei e mostrale come ti piace il cibo, senza fare pressione perché segua subito. Alcuni bambini sono più sensibili a certe consistenze o sapori. Potresti sperimentare offrendo cibi con diverse consistenze (lisce, cremose, un po' più solide) o sapori più o meno intensi, per vedere cosa le piace di più. È normale che ci vogliano diversi tentativi prima che accetti un nuovo alimento. Se la situazione non cambia nelle prossime settimane e la tua bambina continua a rifiutare il cibo, potrebbe essere utile confrontarti con il pediatra o un nutrizionista pediatrico È importante rimanere sereni e non far sentire pressione alla bimba riguardo il cibo. Continuare a offrirle opportunità di esplorare il cibo senza forzare il processo e prestare attenzione al suo comportamento sarà la chiave. Se ti senti preoccupata, non esitare a chiedere consiglio