Ipotiroidismo e stallo
Buonasera, sono una donna di 35 anni, che soffre di ipotiroidismo ed Hashimoto oltre che PCOS da circa 12 anni. Ho un bambino di due anni e dopo il parto sono passata da perdere 15 kg in un mese a riprenderne 7 (sempre senza cambiare alimentazione). Ora mi ritrovo con 4 kg in più di prima di avere mio figlio e partivo già da una situazione di serio sovrappeso (81*160 cm, ora 85 kg). Seguo una ipocalorica dal 2013 (1200-1300 kcal) e ho ripreso palestra da maggio due volte a settimana, con circuiti mirati al dimagrimento. In generale mantengo una media di 5000-7000 passi al giorno, ma non riesco a scendere in nessun modo. Sono appena riuscita a riequilibrare la tiroide (avevo toccato anche 60 di TSH post parto), prendo gli integratori per la PCOS (non posso prendere la pillola per via di problemi di circolazione). Ho già cambiato tre nutrizionisti perchè arrivo sempre al punto in cui mi propongono la chetogenica che il diabetologo mi vieta. Da marzo 2022 ad ora non ho perso peso nè cm, nemmeno uno. Il peso è stabile dal 2013 (partivo da 95 kg), a parte i 4 kg dopo parto. Consigli? Grazie
12 Risposte dai professionisti NutriDoc
Buonasera, innanzitutto posso dirle che l'ipotiroidismo a livello di dimagrimento non ha tutto quell'impatto che si crede in giro, specialmente se trattato. La PCOS + uno stato di sovrappeso sicuramente ti pongono in una condizione svantaggiosa per quanto riguarda l'insilino resistenza, che sicuramente non è il fattore principale per il dimagrimento, ma sicuramente è un fattore fondamentale per il partizionamento dei nutrienti nei nostri tessuti (grasso o muscolo). inoltre, il fatto di aver seguito un regime ipocalorico per cosi tanti anni (posto che sia cosi) ti ha portato ad uno stallo metabolico, nel quale il tuo corpo si è abituato a quelle calorie stoppando quindi il processo di dimagrimento. La soluzione che vedo più logica in questi casi è in primis fare un "break" da questa dieta e alzare un po le calorie, per dare un po di respiro al tuo corpo, in questa fase non sarà importante un lieve rialzo del peso, bensì riportarti a una situazione in cui da li poi si possa ragionare su una nuova fase di dimagrimento. Infine un altro consiglio che le do, è di inserire allenamento in palestra contro-resistenza, invece che fare allenamenti estenuanti di cardio che ti portano a un consumo eccessivo calorico, non necessario in questo momento a mio avviso.
Buongiorno la prima cosa occorre valutare i valori del tsh degli anticorpi abtpo . Eseguire una curva di carico insulinemico, l’apporto ipocalorico e durato troppo non ha abituato il corpo ad un metabolismo basale appropriato al suo consumo energetico . Occorre rimodulare il piano alimentare con una scelta oculata degli alimenti . Il diabete logo ha ragione entrerebbe in un nuovo stress metabolico Buon inizio settimana
Gentile Mariangela, la sua situazione metabolica: scompenso degli ormoni tiroidei, PCOS e disordini del metabolismo glucidico (questi ultimi supposti, dato che ha citato il diabetologo), non rendono il dimagrimento un percorso lineare. La prima cosa di cui si deve assicurare è avere un buon controllo glicemico, tiroideo e della PCOS, quindi se ha delle terapie si assicuri con il medico che stiano funzionando. Dopodiché dovrebbe abbandonare momentaneamente la dieta ipocalorica perché il metabolismo basale si sarà adattato in tutti questi anni. Una volta "rialzato" il metabolismo basale, con una dieta più permissiva e un allenamento focalizzato anche sulla crescita muscolare, potrà avere una buona base per dimagrire ancora. Una buona giornata, Marialetizia Latella.
Buonasera Mariangela, sono d'accordo con i colleghi che hanno risposto in precedenza. PCOS e sovrappeso possono peggiorare la condizione di insulino-resistenza, che potrebbe alimentare questa situazione che lei definisce "stallo". Stallo che non è altro che il suo corpo che le sta chiedendo una tregua da tutte queste continue diete ipocaloriche, che l'hanno portata a "ridurre" il suo metabolismo basale e il suo organismo in uno stato di allarme ed emergenza. Quello che le posso consigliare io è di affidarsi ad un nutrizionista che guardi tutta la panoramica della sua condizione, tra passato, presente e diete effettuate. Dovrà abbandonare per un po' il costante stress di voler dimagrire, ma tranquillizzare il suo corpo dandogli le giuste energie. Solo dopo, affiancata da una corretta attività fisica, potrà riprendere il processo di dimagrimento.
Buongiorno, mi occupo di patologie autoimmuni ed in caso di Hashimoto è sconsigliata la chetogenica. Occorre valutare bene il quadro glicemico ed insulinemico. Inoltre essendo presenti sia PCOS che Hashimoto c'è un elevato stato di infiammazione che blocca il dimagrimento. Inoltre le continue restrizioni alimentari hanno portato il corpo a mettersi sulla difensiva, evitando di consumare i grassi poiché lo sta percependo come stato di carestia. Per ulteriori domande può contattarmi a questa e-mail nutrizionistazito@gmail.com Saluti
Gentile Mariangela, la Pcos e l’insulino-resistenza rispondono molto bene alla dieta chetogenica in realtà, che spesso, ne rappresenta anche una vera e propria terapia. È assolutamente controindicata nel Diabete di tipo 1( insulino-dipendente), nelle patologie renali ed epatiche, nelle patologie con alterazioni del ritmo cardiaco. È invece terapeutica su insulino-resistenza, PCOS, emicranie, patologie neurologiche (nasce come unica terapia nei soggetti epilettici non responder alle terapie farmacologiche). La semplice dieta ipocalorica è per lei controindicata visto il tempo trascorso. La prima cosa da fare è riportare la tiroide a livelli ottimali con un bravo endocrinologo, continuare con l’attività fisica e, attraverso l’alimentazione, riequilibrare anche l’assetto ormonale. Dosi anche la prolattina a riposo.
Buongiorno gentilissima sig.ra Mariangela, concordando con quello che hanno detto i colleghi, mi permetto di consigliarle un periodo di 2 mesi di stop dieta, ma con mantenimento di una quota proteica adeguata nel suo caso direi 1.2 g di proteine per kg di peso corporeo, affidandosi ad un collega. Inoltre mi permetto di di suggerirle l'uso di integratori a base di Zinco e selenio nella stessa formulazione, chieda al suo farmacista, questo serve per il corretto funzionamento della tiroide, non protragga il trattamento di integrazione alimentare per più di 2 mesi. Nel contempo potrebbe continuare attività fisica di contro-resistenza come consigliato es. Pesistica leggera, arti marziali, allenamenti funzionali, sconsigliati al momento HIIT. Dopo questa transizione di 2 mesi tornando dal nutrizionista potrà eseguire una dieta ipocalorica, ma non certo da 1200-1300 kcal giornaliere che sono troppo basse nel suo caso. Quando ci sono patologie tiroidee il consiglio è di avere una riduzione calorica non drastica per es. nel suo caso 1600 kcal /die con un buon introito proteico da 1.2-1.5 g pro Kg di peso corporeo, grassi buoni in abbondanza es. olio di oliva extravergine, pesce azzurro e carboidrati integrali a medio-basso carico glicemico, per la PCOS e l'insulino-resistenza.
Salve... sicuramente, leggendo le risposte dei miei colleghi, si sarà fatta già un'idea. Io concordo con loro e, se la tiroidite non è più in fase attiva, provi la chetogenica, ma solo dopo un periodo di aumento dell'apporto calorico ed allenamento più verso l'anaerobico che il cardio. Ovviamente proceda a step, ovvero brevi periodi di fase dimagrante alternata a fase di stabilizzazione del peso.. e dia più importanza alla composizione corporea che al peso in sé.
Buongiorno Mariangela, recenti evidenze scientifiche concordano sul fatto che Hashimoto e resistenza insulina possano essere parte della sintomatologia della PCOS, che essendo causata in primis da uno squilibrio ormonale porta nel tempo, se non trattata in maniera adeguata, a queste sintomatologie e patologie. Il mio consiglio quindi è di rivolgersi ad un nutrizionista che tratti nello specifico patologie femminili e che quindi le possa dare una terapia nutrizionale adeguata e mirata (e soprattutto efficace). Esistono terapie nutrizionali per la PCOS che hanno dimostrato efficacia anche nel miglioramento o in alcuni casi remissione delle condizioni secondarie (insulino resistenza ad esempio); anche il tipo di esercizio incide molto, il suo organismo al momento è in uno stato di infiammazione e un esercizio troppo intenso aggraverebbe questo stato. Il mio consiglio in questi casi è di iniziare per gradi e procedere ad intensificare l'esercizio con il miglioramento dei sintomi; inizierei con passeggiate, esercizi di mindfulness ed eventualmente se ce la fa, yoga (che non è un tipo di esercizio senza sforzo, se fatto bene). Spero di esserle stata di aiuto, rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Un saluto. Dr.ssa Raffaella Bravi
Buongiorno concordo con il dott Enri ma nello stesso tempo dovrebbe fare tutti gli esami , una buona anamnesi, essere seguita da un professionista e capire se poter instaurare una keto per placare pcos e insulino resistenza o salire di calorie in modo da far capire all'organismo che il tenore non è sempre giu ed evitare lo stallo metabolico saluti Dott.ssa MARIA MASSIMILLA
Salve signora, qui diciamo che lei si trova ad un bivio. Le scelte da fare sono essenzialmente 2 (da cui poi dipende il suo decorso clinico). Come prima opzione può scegliere di provare ad aumentare il metabolismo basale, questo lo facciamo andando a mettere giusti livelli di carboidrati, proteine e grassi (dosati chiaramente sul suo peso)... in tutto questo però ci deve mettere un percorso di allenamento finalizzato all'aumento della componente muscolare (per intenderci il lavoro con i pesi), che in un periodo che va da 3 mesi ad un anno le permetterà (ovviamente solo se si allenerà bene e con un'adeguata intensità) di aumentare la muscolatura e quindi il metabolismo basale (detto in parole povere, se si allena bene mi aumenta il muscolo e di conseguenza aumenterà il suo consumo giornaliero a riposo) Altra via è quella di abbassare gli apporti calorici con un adeguato apporto di proteine sperando in una perdita del peso... questa è una via molto brutta e che onestamente tendo a sconsigliare (diciamo che ci si espone a dei rischi che se mal gestiti possono portare a conseguenze negative nei prossimi anni). Se sceglie questa via il mio invito è quello di affidarsi ad una figura che sappia analizzare al meglio la sua composizione corporea (pliche, circonferenze e BIVA potrebbero essere un buon compromesso per fare una prima analisi), meglio ancora sarebbe se la figura avesse una calorimetria indiretta (unico macchinario al mondo per misurare quanto consuma a riposo) Detto ciò spero di esserle stato di aiuto, io sinceramente sceglierei la via dell'allenamento (che sicuramente è più salutare rispetto alla seconda opzione) Per qualsiasi domanda, o se ha bisogno di aiuto, può contattarmi quando vuole Buona giornata
Buongiorno Mariangela, concordo con il primo collega che le ha riposto; perseverare per molto tempo in una condizione ipocalorica può voler comportare uno stallo metabolico con conseguente arresto del calo ponderale. Inoltre anche una situazione di ipotiroidismo, se ben compensato, non ha un impatto significativo sul calo di peso. Parlerei con il suo medico per poter valutare a livello ematochimico l'insulinemia ed eventualmente una curva da carico in modo da poter avere un quadro più completo per ciò che concerne il metabolismo glucidico. Inserirei sicuramente anche una valutazione bioimpedenziometrica che potrebbe fornire importanti informazioni oltre la sola valutazione dei parametri antropometrici. Un caro saluto Lucia Luccarini