Tiroidite e insulino resistenza
Mi rivolgo a voi perché sono davvero molto confusa sulla mia alimentazione in questo periodo... Credo di aver fatto una dieta che, per quanto ottima nei risultati (25 kg in 8 mesi) temo abbia dei fondamenti sbagliati e non so più come muovermi.
Un anno fa circa ho avuto diagnosi sia di tiroidite di Hashimoto che di insulino resistenza. Mi hanno prescritto, dopo un repentino aumento di peso, una cheto vlckd da meno di 800 kcal, con proteine + verdure protratta per più mesi (non i classici 21 gg) e pochi grassi...poi una piccola reintroduzione di alimenti, come yogurt e frutta al mattino, 2 pasti a settimana con 60gr di carboidrati associati a proteine e verdure oppure a legumi, e infine latticini 1 volta alla settimana.
A parte quei due pasti la settimana mangio solo verdure e proteine animali (secondo me troppe) a pranzo e cena e come spuntini frutta secca o parmiggiano.
Mi hanno detto che questo schema è l'unico possibile per non riprendere peso, ma a me sembra tanto sbilanciato, oltre al fatto che trovo incongruenze.. La mia naturopata mi ha ad es. fatto presente che lo yogurt è alimento insulinogenico , specie se non bilanciato, e perchè quei 2 pasti la settimana con carboidrati complessi e zero nel resto dei giorni? La mia nutrizionista non mi offre risposte.
Inoltre, confrontandomi con altri sento che molti per la tiroide seguano diete prescritte da nutrizionisti antinfiammatorie, prive di latticini e glutine, ma con carboidrati perchè importanti per la tiroide...a me non è stato detto nulla a riguardo e ho paura di star peggiorando le cose.
Morale della favola il mio metabolismo basale è sceso anziché salire e non so né se sto facendo bene per la mia insulino resistenza né per la tiroidite...sono terrorizzata dai prossimi esami e con tutte queste restrizioni non so più cosa mangiare (mangio anche poche cose di mio, quindi è tutto monotono e la scelta è veramente ristretta).
È possibile abbracciare un'alimentazione che tenga in conto di entrambe i disturbi (e necessità alimentari) e consenta al contempo di mangiare qualcosa di più senza riprendere tutto con gli interessi?
11 Risposte dai professionisti NutriDoc
Buongiorno Silvia ☺️ Basandomi esclusivamente su ciò che ha scritto (non conoscendo a fondo la sua situazione clinica) le posso dire che solitamente questo tipo di protocolli molto restrittivi dovrebbe essere svolti in un tempo limitato perché non sono sostenibili nel lungo tempo, sia per la poca quantità di calorie sia per la quasi eliminazione di gruppi alimentari. Secondo me dovrebbe parlare a fondo con la sua nutrizionista spiegandole il suo stato d'animo e i suoi dubbi e se non venisse ascoltata, dovrebbe recarsi da un altro professionista che si specializzato nel trattamento di patologie tramite l'alimentazione. Si possono controllare i valori di tiroide e insulina anche con un regime alimentare "classico" in cui sono presenti tutti i gruppi alimentari e le kcal sono adatte a ciò che il suo organismo necessità. Spero di esserle stata utile, rimango a disposizione.
Buongiorno, se ha raggiunto un risultato di dimagrimento finalizzato al solo dimagrimento e anche vero che deve richiedere al suo specialista u regime di mantenimento. Le posso o spigliare un approccio dietoterapico su cosa realmente deve introdurre nei suoi menu per stabilizzare il suo peso corporeo in salute magari rivolgendosi ai test di nutrigenomica.
Buongiorno Silvia Basandomi esclusivamente su ciò che ha scritto (non conoscendo a fondo la sua situazione clinica) le posso dire che solitamente questo tipo di protocolli molto restrittivi dovrebbe essere svolti in un tempo limitato perché non sono sostenibili nel lungo tempo, sia per la poca quantità di calorie sia per la quasi eliminazione di gruppi alimentari ma soprattutto capire che tipo di protocollo si utilizza. Se si vuole seguire una Keto però poi viene seguita in maniera scorretta non va bene. Il percorso da seguire va capito con un inizio e una fine e capire fin quando il dimagrimento e poi il mantenimento... Sicuramente mantenere molto bassa l'infiammazione Saluti Dott..ssa MARIA MASSIMILLA
I protocolli cheto si possono fare per tempi ristretti ma ciclicamente. E’ bene tornare con il tempo ad una dieta più varia possibile..l’infiammazione e’ data da molteplici fattori, senza conoscere la sua storia clinica e’ difficile darle consigli su alimenti specifici..Latticini (anche yogurt) e glutine vanno valutati in base alla storia clinica..un po’ di infiammazione e’ fisiologica, se non esiste un’intolleranza o celiachia, alternare nelle frequenze giuste questi alimenti, non le porterà problematiche. Se vuole maggiori approfondimenti mi può contattare..faccio visite anche a distanza.. Saluti.
Io non avrei iniziato col il protocollo che ha descritto ma avrei trattato il problema in maniera diversa , comunque occorrerebbe avere i dati clinici ed ematologici assieme ad alte informazioni per un quadro più chiaro
Buonasera, è vero in caso di insulino resistenza vanno ridotti i carboidrati, ma per l'hashimoto eliminarli totalmente è deleterio. Anche perché i carboidrati non sono tutti uguali. Lo yogurt bianco intero non è assolutamente insulinogeno. Le occorre un piano alimentare più adatto alle sue esigenze patologiche, quindi non tenere conto solo dell'insulino resistenza. Per maggiori informazioni può contattarmi a info@nutrizionistazito.it Saluti
Buonasera, la dieta che ha descritto porta ad una fase di mantenimento con aggiunta di pochi carboidrati. Quindi un buon compromesso per dimagrire e mantenere lo stato antinfiammatorio. Si confronto con il suo nutrizionista e avrà adeguate spiegazioni in merito. Dott.ssa Anna Magrino
Gentile Silvia, Il protocollo che Le è stato prescritto, è stato un po' drastico a mio parere come inizio di un percorso nutrizionale. Probabilmente è stato pensato per contrastare l'insulino resistenza, ma non è l'unico modo possibile per tenere a bada questo disturbo. Si possono benissimo impostare piani nutrizionali antinfiammatori, per contrastare la tiroidite di Hashimoto e allo stesso tempo con un indice glicemico basso, per contrastare l'insulino resistenza. Resto a disposizione per qualsiasi Suo altro dubbio o domanda. Dott.ssa Cremonti
Cara Silvia, buon giorno. Come sempre, senza conoscersi di persona è abbastanza complicato farsi una idea precisa della situazione nel suo complesso, quindi l'ideale sarebbe che insistessi nel chiedere chiarimenti al tuo professionista di riferimento, che in ogni caso è sempre tenuto a darteli! Quanto a noi, in base a quello che hai scritto, posso dirti che intanto bisognerebbe capire il perché è stato scelto un tipo di approccio VLCKD. A parte questo, la tua sensazione che sia una dieta molto sbilanciata è assolutamente corretta, ma in quanto protocollo terapeutico andrebbe inteso (e quindi anche prescritto) al pari di una terapia medica... ovvero una pratica i cui effetti collaterali (dopo averli ben ponderati) non sopravanzino i benefici. Dal punto di vista prettamente tecnico posso tranquillizzarti dicendoti che lo schema di eliminazione e reinserimento graduale fa parte dell'approccio stesso ed è prassi ben consolidata, così come anche il fatto di protrarre la dieta più a lungo dei 21 giorni indica che il prescrittore è formato sulle tecniche e sulle tempistiche che si richiedono da questo tipo di approccio alimentare. Ovviamente sempre sulla base di quanto hai scritto... Detto questo, permettimi di aggiungere che, pur non conoscendoti, raramente le diete VLCKD sono "l'unico" approccio possibile, tanto più che una qualsiasi dieta chetogenica ben fatta ha come obiettivo finale quello di un ritorno ad una dieta mediterranea bilanciata e personalizzata sui bisogni del paziente. Quanto al potere antinfiammatorio della dieta, senza dilungarmi ulteriormente, posso dirti che DIMAGRIRE è antinfiammatorio (N.B. ho scritto "dimagrire", non "perdere peso"), indipendentemente da come tu lo faccia. Concludo dicendo che è assolutamente possibile abbracciare un'alimentazione che tenga in conto di tutti tuoi i disturbi (e necessità alimentari), mangiando qualcosa di più e senza riprendere tutto con gli interessi, ma "riprendere peso" non è solo una questione di alimentazione e non si può parlare di "dieta" senza parlare di stile di vita ed attività fisica.
Buonasera la VLCKD è la strada corretta certo non può procedere con 800Kcal all'infinito e nessun professionista lo fa. Se è stata seguita da una professione sanitaria per questo tipo di dieta si affidi ed esponga le sue perplessità o se invece sente di non fidarsi si rivolga ad altro professionista. La dieta chetogenica (non VLC) può essere protratta nel tempo con le dovute accortezze. La dieta chetogenica non è necessariamente una dieta sbilanciata, certo non è una dieta mediterranea, ma vi è tuttavia una letteratura immensa sulla sua validità in molti e diversi contesti. Inoltre la dieta mediterranea non è sempre l'approccio corretto per tutti soprattutto per chi ha insulino-resistenza; spesso si ricorre ad approcci integrati tra loro. Le consiglio di diffidare da coloro che demonizzano o esaltano tipologie di diete rispetto a d altre, sono tutte valide o meno vanno contestualizzate ed adattate alla persona. Saluti
Carissima Silvia, capisco la tua confusione e le tue preoccupazioni. La dieta che stai seguendo è sicuramente efficace per perdere peso, ma è anche molto restrittiva e potrebbe non essere la migliore soluzione per te a lungo termine. Innanzitutto, è importante ricordare che la tiroidite di Hashimoto e l'insulino resistenza sono due condizioni diverse, con cause e meccanismi d'azione differenti. La dieta che ti è stata prescritta è pensata per migliorare la funzionalità tiroidea e ridurre l'insulino resistenza, ma è possibile che non sia la strategia più efficace per entrambe le condizioni. In particolare, la chetosi è una condizione metabolica in cui il corpo brucia i grassi come fonte primaria di energia, invece dei carboidrati. Questo può essere utile per perdere peso, ma può anche avere degli effetti collaterali negativi, come stanchezza, debolezza, mal di testa e difficoltà di concentrazione. Inoltre, la chetosi può essere difficile da mantenere a lungo termine, e può portare a un aumento di peso una volta che si riprende una dieta normale. Per quanto riguarda lo yogurt, è vero che è un alimento insulinogenico, ma non è necessariamente dannoso per le persone con insulino resistenza. Lo yogurt è una buona fonte di proteine, calcio e altri nutrienti importanti, e può essere incluso in una dieta sana per le persone con questa condizione. Infine, è vero che le diete antinfiammatorie possono essere utili per le persone con tiroidite di Hashimoto. Queste diete si basano sull'eliminazione di alimenti che possono infiammare il corpo, come i latticini, il glutine, i cibi trasformati e gli alimenti ad alto contenuto di grassi saturi e trans. Sulla base di queste considerazioni, ti consiglio di parlare con il tuo medico o con un nutrizionista qualificato per valutare la tua situazione specifica e sviluppare un piano alimentare che sia adatto a te. Ecco alcuni suggerimenti generali che potrebbero essere utili: Aumenta l'assunzione di carboidrati complessi, come quelli contenuti nei cereali integrali, nelle verdure amidacee e nei legumi. Limita l'assunzione di carboidrati semplici, come quelli contenuti nei dolci, nei succhi di frutta e nei prodotti da forno raffinati. Elimina o limita l'assunzione di alimenti che possono infiammare il corpo, come i latticini, il glutine, i cibi trasformati e gli alimenti ad alto contenuto di grassi saturi e trans. Fai attenzione a non ridurre troppo le calorie, in quanto ciò potrebbe portare a un rallentamento del metabolismo e a un aumento di peso nel lungo periodo. Seguire una dieta sana e bilanciata è importante per la tua salute generale, sia che tu abbia la tiroidite di Hashimoto che l'insulino resistenza. Con un po' di pianificazione e impegno, puoi trovare un piano alimentare che ti aiuti a perdere peso e a mantenerti in salute. Cordiali saluti, Dott.ssa Corinne Dellisanti nutrizionista