Quando si parla di soluzioni per dimagrire velocemente, purtroppo i pasti sostitutivi sono spesso una delle opzioni più gettonate insieme alle diete lampo restrittive.
Essi rappresentano un’alternativa facile e veloce alla preparazione di pasti completi poiché, trattandosi di prodotti confezionati e porzionati, viene meno l’impegno di dover pesare gli ingredienti e cucinare le pietanze facendo attenzione a limitare i grassi e gli zuccheri.
Pertanto, considerati gli stili di vita sempre più frenetici, sono sempre di più le persone che scelgono di adottare un’alimentazione a base di pasti sostitutivi dimagranti.
Ma quanti chili si perdono con i pasti sostitutivi? Funzionano davvero o sono pericolosi per la salute?
Vediamo allora tutto quello che c’è da sapere su questi prodotti: cosa sono, per chi sono indicati e come utilizzarli al fine di evitare controindicazioni.
Cosa sono i pasti sostitutivi?
Come suggerito dal nome, i pasti sostitutivi sono degli alimenti processati in forma solida o liquida che fungono da sostituti dei pasti.
In questo senso, contengono lo stesso apporto calorico di un pasto principale (colazione, pranzo o cena) e il corretto quantitativo medio di macro e micro nutrienti: carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali.
Ad esempio una porzione di Shape Shake 2.0, il pasto sostituivo di FoodSpring, offre un rapporto equilibrato di macronutrienti comprensivo di 26g di proteine di alta qualità, oltre a 24 vitamine e minerali.
Questo pasto sostitutivo è disponibile anche nella versione Vegana.
Il punto di forza di questi prodotti, che sono commercializzati sotto forma di barrette, polveri da sciogliere in acqua o zuppe pronte, è il fatto che contengono fibre alimentari o mucillagini che conferiscono una sensazione di sazietà prolungata nonostante le dimensioni ridotte del pasto.
Per questo motivo, i pasti sostitutivi vengono promossi come strategia dimagrante per quanti hanno difficoltà a perdere peso perché non sono nelle condizioni di poter gestire correttamente un regime alimentare ipocalorico, come nel caso di chi presenta una condizione di forte sovrappeso e obesità o si trova spesso fuori casa durante i pasti principali.
I pasti sostitutivi funzionano per dimagrire?
Se si guarda unicamente alla perdita di peso sulla bilancia, si può affermare che i pasti sostitutivi per dimagrire funzionano.
Apportando infatti circa 250 kcal per pasto, attraverso il consumo di questi prodotti si produce effettivamente un deficit calorico che consente di andare incontro alla perdita di peso, garantendo comunque un equilibrio nell’assunzione dei macronutrienti.
È lecito quindi chiedersi quanti chili si perdono con i pasti sostitutivi. Ovviamente, come per qualsiasi altra strategia alimentare volta alla riduzione del peso, non è possibile indicare un valore assoluto.
Il dimagrimento, infatti, è soggettivo e può essere più o meno rapido in base a diversi fattori.
In ogni caso, però, se consideriamo che l’apporto calorico di un pasto sostitutivo corrisponde a circa la metà di quello di un pasto normale, consumando due pasti sostitutivi al giorno è possibile ottenere un deficit calorico di circa 500 kcal.
Di conseguenza, la perdita di peso si aggirerebbe attorno a 1 kg a settimana.
L’utilizzo di pasti sostitutivi dimagranti, però, comporta più “contro” che “pro” nei soggetti che li scelgono per dimagrire.
Oltre alla monotonia della dieta e alla mancanza del piacere di assaporare gusti, consistenze e profumi di ogni ingrediente, un regime alimentare a base di pasti sostitutivi anche se per breve tempo può condurre a squilibri nutrizionali, dal momento che la composizione dei nutrienti è standard e non tiene conto delle esigenze di ogni soggetto (come invece farebbe uno specialista della nutrizione nell’elaborazione di una dieta ipocalorica).
Inoltre, la pratica di nutrirsi con pasti sostitutivi veloci e già pronti, benché sia molto comoda per chi ha poco tempo da dedicare ai pasti, è fortemente diseducativa e allontana dall’obiettivo di ogni dieta corretta di imparare a mangiare bene componendo delle pietanze complete con ingredienti freschi e genuini.
Infine, come per qualsiasi altra strategia alimentare che punta al dimagrimento “rapido e indolore”, i chili persi in questo modo finiranno per essere riacquistati altrettanto rapidamente una volta che si ricomincerà a mangiare regolarmente, dal momento che nella maggior parte dei casi il soggetto sarà incapace di gestire un regime alimentare bilanciato.
Pasti sostitutivi: come e quando sceglierli
Considerato che l’utilizzo di pasti sostitutivi dimagranti non è una procedura priva di controindicazioni, è opportuno optare per questa soluzione solo in alcuni casi e, preferibilmente, dietro indicazione di uno specialista.
Nello specifico, non sembra essere un problema se si ricorre all’utilizzo di pasti sostitutivi una volta ogni tanto e solo per un pasto al giorno.
Ad esempio, consumare uno di questi prodotti un paio di volte a settimana quando si è certi di non potersi fermare a pranzo o a cena può rappresentare una soluzione più sana e completa, se l’alternativa è quella di consumare uno snack sbilanciato e ricco di grassi o, peggio, saltare completamente il pasto.
Al tempo stesso, i prodotti liquidi rappresentano una valida opzione per gli anziani che hanno difficoltà di masticazione, deglutizione o appetito.
In questo senso, i pasti sostitutivi per anziani inappetenti fungono da integratori alimentari che garantiscono l’apporto di nutrienti indispensabili nei soggetti che soffrono di carenze, come possono esserlo gli anziani che soffrono di malnutrizione.
In ogni caso, nella scelta di questi pasti è sempre opportuno fare attenzione alle etichette e optare per quelli senza zuccheri aggiunti ed edulcoranti, glutammato di sodio, grassi vegetali e altri tipi di additivi alimentari che spesso vengono addizionati nelle preparazioni per renderle più appetibili.