Ipercolesterolemia eterozigote
Mi chiamo Maria, ho 62 anni e ho problemi di ipercolesterolemia eterozigote, con placche alle carotidi. Assumo statine e Cardirene e seguo un regime alimentare privo di grassi animali, uova, latticini e formaggi (solo 150 g di latte parzialmente scremato al mattino), nel quale sono previste esclusivamente carni bianche e pesce, pasta e pane integrale, verdure e legumi fino allo sfinimento, metodi di cottura: forno, piastra, lesso, vapore. Dopo un periodo in cui, con l’aggiunta di un ulteriore medicinale (Ezetrol), il colesterolo LDL sembrava sceso ai livelli richiesti dal cardiologo (massimo 70), ora è nuovamente risalito a 105. Il mio BMI risulta essere di 23,53 e negli ultimi mesi ho perso già 9 kg.
Aggiungo che il cibo di cui mi nutro mi sta venendo a nausea, poiché ripetitivo e privo di sapore, quindi tendo a non terminare i pasti. Alla dieta abbino, inoltre, molta acqua e non meno di 7 km al giorno di camminata a passo sostenuto.
C’è qualcos’altro che posso fare? Sto cominciando a perdere le speranze.
Cordiali saluti e grazie.
3 Risposte dai professionisti NutriDoc
Immagino che sia un ipercolesterolemia IIA a livello alimentare non può andare oltre di quello che da , mantenere in maniera costante ldl a 70 non facile , in questo caso a parte le statine si dovrebbe trovare un altro farmaco da associare mi spiego . L’ezetrol e indicato nel suo caso che non riesce a controllare i livelli di colesterolo con la dieta a causa della sua ipercolesterolemia eterozigote , il suo apporto alimentare e molto ridotto almeno attorno ai 100 mg . Allora gran parte del colesterolo prodotto dal fegato rimane in circolo sotto ldl che ossidandosi contribuisce alla formazione delle placche . Questo Colesterolo viene utilizzato per la formazione degli acidi biliari , per cui potrebbe parlare col cardiologo e provare delle resine come il questran che intrappolano gli acidi biliari costringendo il fegato ad utilizzare ldl in eccesso nel sangue. Ho ancora sono disponibili Evolocumab e Alirocumab, anticorpi monoclonali che riducono La degradazione dei recettori dell’ LDL regolandone il tournover e agendo dove esiste il problema assenza riduzione o alterazione strutturale dei recettori o tournover dei recettori dell’ ldl . La terapia farmacologica e soggettiva bisogna anche perché bisogna valutare eventuali effetti collaterali provi a discuterne con lo socialista Cordiali saluti Dott Inzerra Francesco
Concordo con il collega ... variare molto l'alimentazione , le verdure , i cibi sani ed integrali e uno stile di vita modico senza stress e ansia .Saluti dott.ssa MARIA MASSIMILLA
Alla precisa e dettagliata risposta del collega Inzerra, aggiungo anche il consiglio di rivolgersi ad un centro di diagnostica molecolare, al fine di definire , attraverso una diagnosi genetica, se la mutazione riguarda il gene per il recettore LDL o altri due geni coinvolti nella regolazione del metabolismo del colesterolo . Questo permetterebbe di definire una terapia più mirata e personalizzata. Cordiali saluti dott.ssa Emanuela Cominelli