Circa il 12% della popolazione italiana soffre di episodi di mal di testa particolarmente specifici ed intensi detti emicranie.
E' un problema che affligge particolarmente le donne: per ogni paziente maschio trattato ci sono almeno tre femmine che convivono con gli stessi disturbi.
Convivere con l’emicrania non è semplice, in quanto il dolore e gli altri sintomi possono invalidare severamente la vita quotidiana del soggetto. Conoscere le cause e gli strumenti diagnostici può essere d’aiuto per vivere con minor disagio questa condizione.
Cos’è l’emicrania
L’emicrania è un dolore pulsante o trafittivo che coinvolge, nella maggioranza dei casi, metà del cranio (da cui il nome, emi-crania, cioè metà-testa). In alcuni pazienti si irradia fino alla fronte, alla sommità del capo o alla nuca. Fa parte del gruppo delle cefalee primarie, ma contrariamente agli altri mal di testa di questa categoria non si verifica come evento sporadico ma cronico, ripetuto, innescato sempre dagli stessi fenomeni.
I due principali tipi di emicrania sono quello con aura e quello senza.
Le cause
Le cause dell’emicrania sono piuttosto misteriose. A seconda del paziente sono riscontrabili diversi fenomeni e stimoli ricevuti dal cervello che si trasformano in emicranie: per alcuni sono determinati cibi, condizioni di luce specifiche, certi movimenti, farmaci o posizioni assunte.
Quello che è certo è che tutti i pazienti hanno un cervello che non filtra correttamente gli stimoli, ipereagendo ad essi ed innescando il dolore. Chi non ha questo tipo di problema originario, può sviluppare cefalee, ma non emicranie.
I sintomi
Il primo sintomo a verificarsi nei pazienti con emicrania con aura è, appunto, l’aura: un insieme di sintomi visivi che iniziano circa 15/60 minuti prima del vero e proprio attacco doloroso.
Possono presentarsi linee luminose, punti di intensità di colore aumentata, oppure la sensazione che il campo visivo sia ristretto o la cosiddetta “visione a tunnel” (come se il paziente fosse in fondo ad un pozzo e guardasse verso l’apertura).
Inizia poi il dolore, che coinvolge generalmente un solo lato del capo. Può essere concentrato in un punto specifico o irradiarsi fino a fronte, nuca, mandibola, collo e spalle.
A volte il dolore è tanto intenso e coinvolge il paziente al punto da innescare ipersensibilità agli odori, alla luce, ai rumori e vomito. Il dolore dura tra le 4 e le 72 ore. Se perdura per più di una settimana continuamente si parla di uno stato emicranico.
Si definisce “cronica” un’emicrania che si presenta per almeno 15 giorni al mese, per non meno di tre mesi.
Diagnosi
Spiegati con dettaglio i sintomi al neurologo non sarà difficile individuare il tipo di mal di testa che affligge il paziente.
Il primo strumento diagnostico che verrà improntato è il diario del mal di testa. In un calendario dovranno essere segnalati i giorni e le ore di dolore più intenso, le abitudini alimentari, le sedute di movimento fisico.
Sono infatti decine i fattori che possono scatenare gli attacchi: alcuni cibi, il freddo o il caldo, lo sport, alcuni prodotti chimici dall’odore intenso, ...
Trattamento
L’obiettivo di medico e paziente non è eliminare gli attacchi, cosa ad oggi non possibile, ma renderli meno frequenti ed intensi. Per ottenere questo risultato sono necessarie modifiche del comportamento e l’eliminazione dei fattori scatenanti.
Sotto consulto medico, potrebbe essere consigliato l’uso di farmaci che rilassino i muscoli di collo e volto (spesso implicati nel dolore) e riducano il dolore.
Visto che la malattia coinvolge moltissime persone, sono al vaglio numerose terapie e trattamenti che, in futuro, potrebbero migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Tra i più promettenti notiamo le stimolazioni di neuromodulazione, la terapia comportamentale e le infiltrazioni di botulino.