Capita a tutti, occasionalmente, di avere un alito cattivo e che questo problema imbarazzante ci venga fatto notare da qualcuno con cui stiamo parlando. Il disturbo è diffusissimo, e nella maggioranza dei casi si può risolvere con piccole accortezze quotidiane. In altri invece, è richiesto l’intervento del medico specializzato.
Cos’è l’alitosi
L’alitosi è l’emissione di alito dall’odore sgradevole. Scientificamente parlando, è diffuso anche con il termine “bromopnea”.
Questo disturbo è estremamente diffuso, e almeno una volta nella vita chiunque lo sperimenta. Generalmente non è niente di grave, ma spesso può causare difficoltà sociali e relazionali.
Le cause
Le cause dell’alitosi sono moltissime: di ordine alimentare, igienico, dentistico, respiratorio, otorinico, metabolico. Dividiamole in categorie:
Alcuni alimenti dall’odore molto intenso possono condizionare l’alito, come aglio e cipolla
Denti cariati e una scarsa igiene orale favoriscono la proliferazione di batteri che emettono odore sgradevole
Carie e piorrea favoriscono la formazione di ascessi e infezioni batteriche
La respirazione a bocca aperta, tipica di chi ha allergie o soffre di sinusite o riniti, asciuga la saliva, che per natura disinfetta e ripulisce il cavo orale dai batteri
Il fumo di sigaretta lascia un odore sgradevole in bocca; inoltre, il fumo asciuga la bocca dalla saliva
Infezioni polmonari e del cavo orale, come la stomatite, possono produrre fermentazione batterica responsabile dell’alito cattivo
La formazione di tonsilloliti, cioè di piccoli calcoli alle tonsille palatine formati da residui di cibo, causa come primo sintomo l’alitosi
Diabete e problemi renali fanno emettere fiato di cattivo odore, dovuto alla presenza eccessiva di tossine non ben espulse dall’organismo
I sintomi dell’alitosi
L’unico sintomo fondamentale dell’alitosi è l’odore sgradevole dell’alito. A volte si presenta in combinazione con la sensazione di avere la bocca secca o impastata. L’alitosi è di per sé, come abbiamo visto, un sintomo: di solito di un problema comportamentale (scarsa igiene, fumo, abuso di alcol), ma in altri casi di patologie fisiche da tenere sotto controllo.
La diagnosi dell’alitosi
Accorgersi di soffrire di alito cattivo non è sempre facile: il nostro organismo si abitua a se stesso e non avverte distintamente la presenza di un odore diverso dal solito. Più spesso sono gli altri ad accorgersi del problema, facendolo notare alla persona che ne soffre.
Una volta individuato il problema, è consigliabile consultarsi con il medico di base, specialmente se si sospetta una patologia grave come il diabete o un’infezione polmonare, o con il dentista per un’accurata pulizia dei denti e la cura di eventuali problemi come piorrea o carie.
La cura per l’alito cattivo
Se il problema dell’alitosi è causato da una cattiva igiene orale o dall’abuso di sostanze come fumo e alcol, la soluzione del problema passa attraverso la correzione di questi comportamenti. Il primo beneficio sarà ovviamente l’eliminazione del problema, ma ne conseguiranno molti altri che miglioreranno il tenore generale di vita e lo stato di salute.
Se il disturbo è causato da una patologia più profonda e grave, è necessario intervenire lì dove il problema si è sviluppato con terapie specifiche. In caso di infezione sono necessari antibiotici. Se il problema è causato da una malattia dentistica sarà il medico specialista ad intervenire, con un piccolo intervento risolutivo o con l’ausilio di farmaci e migliori strumenti per la pulizia.
In molti casi, il problema viene messo sotto controllo solo ed esclusivamente con una pulizia di denti e lingua rigorosa, completa e frequente. I denti vanno spazzolati non meno di tre volte al giorno delicatamente con spazzolino e dentifricio, per almeno 3-4 minuti. Non dimenticare di passare lo spazzolino anche sulla lingua.
Una volta al giorno (meglio se di sera), ricordarsi di usare il filo interdentale. Sotto consiglio del dentista, puoi integrare anche un collutorio specifico per il tuo problema.