Benché ne serva pochissimo all’organismo per funzionare bene, lo zinco è uno dei sali minerali più importanti per il nostro benessere, che non può assolutamente mancare tra gli elementi da assumere con l’alimentazione.
Il suo fabbisogno giornaliero negli uomini e nelle donne è veramente minimo, appena 15 milligrammi nei primi e 8-12 milligrammi nelle seconde. Eppure, garantire questi valori è indispensabile per permettere il corretto funzionamento di numerosi ormoni e processi vitali.
Lo zinco è infatti un oligoelemento implicato in numerosi processi organici, a partire da quello della crescita per arrivare fino alla funzioni sessuali.
È presente in molti alimenti, pertanto è difficile sviluppare una carenza di questo minerale, soprattutto considerato che la quantità giornaliera richiesta dall’organismo è veramente minima. Eppure, è bene sapere che di tutto lo zinco contenuto negli alimenti solo il 20% viene assorbito dagli organi umani, principalmente muscoli, ossa, pelle e capelli.
Vediamo allora lo zinco a cosa serve nello specifico, quali sono le sue proprietà, cosa provoca un’eventuale carenza di zinco e quali alimenti consumare per assicurarsi la soddisfazione del fabbisogno giornaliero.
A cosa serve lo zinco? Proprietà e benefici per l’organismo
Considerate le sue innumerevoli proprietà, lo zinco contribuisce al benessere dell’organismo non solo quando assunto per via orale con l’alimentazione e gli integratori, ma anche utilizzato come ingrediente in preparazioni farmaceutiche per uso topico.
Lo zinco ha infatti proprietà antinfiammatorie, antidepressive e antiossidanti. Si rivela quindi utile nella lotta ai radicali liberi e indicato nel trattamento di stati influenzali. Inoltre, migliora le funzioni cognitive e regola l’umore.
Principalmente, però, lo zinco è fondamentale per il metabolismo dei nutrienti e per il corretto funzionamento degli ormoni, in particolare quelli della tiroide, dello sviluppo e quelli sessuali. Questo minerale è infatti molto importante per il corretto sviluppo del feto durante la gravidanza e la successiva crescita, in quanto è implicato anche nella salute di pelle, unghie e denti.
Allo zinco si deve inoltre il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario, la difesa delle cellule dallo stress ossidativo e il mantenimento di una buona vista.
Infine, è bene sapere che questo elemento è implicato nei processi che consentono la riproduzione e, in generale, nella fertilità, poiché si rivela in grado di influenzare l’ovulazione nella donna e mantenere costanti i livelli di testosterone negli uomini. Non a caso, eventuali carenze di zinco possono ripercuotersi sulla produzione di sperma e, in particolare, sul numero di spermatozoi prodotti, portando all’infertilità.
Considerate quindi le proprietà e i benefici che questo minerale produce nell’organismo, è opportuno assicurarsi di assumerne le quantità richieste attraverso la dieta. Per sua natura, infatti, lo zinco è presente in molti degli alimenti che dovrebbero far parte di un regime alimentare sano e completo.
Scopriamo, quindi, quali sono gli alimenti più ricchi di zinco.
Alimenti ricchi di zinco
Carne, uova e pesce sono indubbiamente gli alimenti più ricchi di zinco, così come la maggior parte degli alimenti di origine animale, tra cui il latte.
Tra gli alimenti vegetali, invece, il minerale è contenuto in quantità maggiori nei cereali, in particolare nel grano, nei legumi, nella frutta secca e nei semi oleosi (soprattutto semi di girasole e di zucca).
Rispetto ai prodotti animali, la quantità di zinco negli alimenti di origine vegetale è più limitata sia perché la sua disponibilità dipende dalla concentrazione del minerale nel terreno, sia perché alcuni di questi contengono fitati e fibre (in particolare cereali, verdure e frutta) che ne limitano l’assorbimento. Di conseguenza, è opportuno abbinare il consumo di questi alimenti con cibi fermentati per aumentare la biodisponibilità di zinco.
Con una dieta corretta e bilanciata, quindi, non è affatto complicato raggiungere il fabbisogno di zinco richiesto dall’organismo. Di conseguenza, la presenza di eventuali eccessi o carenze sono generalmente dovuti a un malfunzionamento dei meccanismi responsabili del suo assorbimento.
Vediamo quali sono i sintomi della carenza o dell’eccesso di zinco e cosa comportano queste condizioni.
Carenza o eccesso di zinco
Chi soffre di diabete, di alcolismo oppure di disturbi ai reni e al fegato è più soggetto a sviluppare una carenza di zinco. Questa condizione può però verificarsi anche in soggetti sani che fanno uso frequente di diuretici.
Uno dei primi sintomi della carenza di zinco, che può essere percepito come un campanello d’allarme, è la perdita dell’appetito seguito da stanchezza e irritabilità, perdita del gusto e dell’olfatto, debolezza di unghie e capelli e sviluppo di eruzioni cutanee.
Quando è una donna in gravidanza a manifestare questa condizione, le conseguenze possono ripercuotersi sullo sviluppo del nascituro, rallentandone la crescita e provocando nanismo. Quando la carenza è molto forte, inoltre, può condurre a ipogonadismo severo, ovvero un malfunzionamento di ovaie e testicoli, che ha come conseguenza l’infertilità.
Al contrario, non bisogna sottovalutare neppure gli effetti che può provocare un eccesso di zinco nell’organismo, normalmente causato dall’abuso di integratori.
Assumere zinco in grandi quantità, eccedendo di molto quelle consigliate, può portare a sintomi come nausea, anemia, affaticamento e sensazione di vertigine.
Nel lungo periodo, potrebbe andare a inficiare il corretto metabolismo del ferro e del rame, danneggiando i globuli rossi e i globuli bianchi, portando alle conseguenze appena citate.
Non solo, quindi, un indebolimento del sistema immunitario, ma anche una riduzione del colesterolo buono. Un effetto che andrebbe a inficiare direttamente sul funzionamento di cuore e pancreas.