Conosciuta per essere un’ottima alternativa naturale allo zucchero bianco che si può consumare in polvere, sotto forma di estratto liquido oppure assumendo direttamente le foglie fresche, la stevia è un dolcificante particolarmente apprezzato grazie al fatto che non è creato sinteticamente o chimicamente, ma ha origini naturali.
Questo la rende molto attraente e rassicura gli utilizzatori sull’assenza di composti artificiali, come quelli che invece compongono, ad esempio, l’aspartame.
Nonostante ciò, le informazioni sulla stevia risultano spesso discordanti.
C’è chi afferma che sia adatta a tutti, compresi i diabetici e i soggetti a dieta ipocalorica, e chi invece ritiene che la stevia faccia male all’organismo perché cancerogena.
Scopriamo allora cos’è la stevia e com’è fatta, quali sono le sue proprietà e se presenta controindicazioni.
Che cos’è la Stevia
La stevia è una pianta originaria del Sud America, chiamata Stevia Rebaudiana Bertoni e appartenente alla famiglia delle Compositae.
Tra le 150 specie esistenti di questa pianta, la varietà della Stevia Rebaudiana è l’unica ad avere un potere dolcificante, che si stima essere dalle 40 alle 300 volte più forte di quello del saccarosio.
Tali proprietà dolcificanti sono dovute ai principi attivi presenti nelle sue foglie, i glicosidi steviolici e il rebaudioside A, ma il suo sapore è molto lontano da quello dello zucchero bianco a cui siamo tutti abituati.
All’assaggio, infatti, si avverte un immediato gusto dolce accompagnato però da un retrogusto di liquirizia che non tutti apprezzano.
Aldilà Al di là del sapore, però, la stevia presenta numerosi vantaggi e benefici per la salute.
Il primo e più importante è il rapporto tra stevia e calorie, perché questo dolcificante naturale è infatti privo di calorie.
Oltre a ciò, i minerali e le vitamine contenute in questo dolcificante alternativo lo rendono molto apprezzato e decisamente più sano del classico zucchero.
La stevia contiene infatti importanti minerali come manganese, potassio, zinco e ferro. È inoltre ricca di vitamina A e vitamina C.
Grazie all’elevata presenza di flavonoidi, la stevia ha un ottimo potere antiossidante, che aiuta a contrastare i radicali liberi, mentre rappresenta anche un valido aiuto nel tenere sotto controllo il colesterolo cattivo nel sangue.
Tra i tanti benefici legati al consumo di questo dolcificante naturale non possiamo non menzionare quelli relativi al rapporto tra stevia e diabete.
Grazie infatti a un principio attivo chiamato stevioside, la stevia può essere assunta anche dalle persone che soffrono di diabete di tipo 2 o di iperglicemia, perché agisce sulle cellule pancreatiche responsabili della produzione di insulina.
La stevia fa male?
Eppure, in tanti continuano a ritenere che la stevia faccia male. Questa però, per fortuna, rappresenta ad oggi un’informazione errata.
Un consumo moderato di stevia, infatti, non presenta alcuna controindicazione, tant’è che può essere assunta anche da bambini e donne in gravidanza.
Per evitare di incorrere in eventuali disturbi, è bene comunque non superare il limite massimo giornaliero di 4 mg di composti steviolici per kg corporeo.
In caso di eccesso, si possono infatti manifestare alcuni effetti indesiderati come ipoglicemia e ipotensione.
Per questo motivo è sempre consigliato leggere con attenzione le etichette dei prodotti che contengono stevia, individuando la sigla E960 che è relativa ai glicosidi steviolici.
Data la sempre maggiore diffusione di questo dolcificante naturale, sono in tanti ad avere domande in merito al suo consumo e ai suoi eventuali effetti nascosti.
Un dubbio che ricorre spesso, per esempio, è se la stevia sia cancerogena.
La risposta ufficiale proviene dall’EFSA - l’European Food Safety Authority - che ha valutato i composti steviolici mediante degli esami tossicologici ed è giunta alla conclusione che i quelli della Stevia “non sono sostanze genotossiche, né cancerogene, né collegate a effetti avversi sul sistema riproduttivo umano o nei bambini in fase di crescita”.
Eritritolo o stevia: le differenze
Come la stevia, anche l’eritritolo è un dolcificante naturale ma ha un apporto calorico superiore a quello della stevia, seppur molto inferiore a quello dello zucchero.
Il fatto che anche l’eritritolo non alteri il livello di zuccheri nel sangue, inoltre, lo rende adatto anche a chi soffre di diabete proprio come la pianta della stevia.
La differenza sostanziale tra queste due alternative naturali allo zucchero risiede nel potere dolcificante e nel sapore.
L’eritritolo ha infatti il 70% del potere dolcificante dello zucchero, al contrario della stevia che, come abbiamo detto in apertura, può dolcificare fino a 300 volte in più rispetto al saccarosio.
Inoltre, se la stevia contiene un leggero retrogusto di liquirizia, l’eritritolo è sostanzialmente insapore e non modifica in alcun modo il gusto di dolci o caffè. Quale scegliere allora tra eritritolo o stevia?
La stevia potrebbe rappresentare la migliore alternativa tra i due perché è priva di calorie e ne basta davvero pochissimo per dolcificare, quindi se ne usa di meno. A patto, però, di riuscire ad apprezzare il suo retrogusto particolare.