Con l’arrivo della bella stagione, i banchi dei negozi di ortofrutta si tingono di colori vivaci, tra cui il giallo e l’arancione delle nespole.
Quest’ultimo è un frutto ovale di circa 3 centimetri dalla polpa succosa, dolce e un po’ acidula.
Nonostante ne esistano di diverse varietà, le nespole più diffuse a livello commerciale provengono dal nespolo del Giappone (Eriobotrya Japonica) un albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae.
Con il suo fogliame verde scuro e lucido, il nespolo del Giappone può raggiungere i 10 metri d’altezza. Amante del caldo, è un albero che cresce in Asia e nei paesi del Mediterraneo. Fiorisce durante l’inverno e i suoi frutti maturano in primavera.
Le nespole sono quindi un frutto immancabile sulle tavole degli italiani durante i mesi più caldi, quando si può godere appieno del loro gusto intenso e rinfrescante.
Nonostante ciò, si tratta di un frutto per un terzo non commestibile per via della buccia e del seme (nocciolo).
In particolare, quest’ultimo contiene una sostanza in grado di produrre acido cianidrico, letale per il nostro organismo se assunto in grandi quantità, pertanto il consumo del nocciolo è sconsigliato.
La polpa, invece, è ricca di nutrienti e si rivela molto versatile in cucina.
Le nespole infatti vantano numerose proprietà benefiche sull’organismo, con un apporto calorico ridotto nonostante la dolcezza.
Eppure, proprio per quest’ultima caratteristica, si potrebbe pensare che nespole e diabete non vadano d’accordo.
Vediamo allora quali sono le proprietà delle nespole, i valori nutrizionali, le calorie apportate da ogni frutto e se sono adatte al consumo di chi soffre di diabete.
Nespole: proprietà e benefici
Come accennato, le proprietà delle nespole sono tali che rendono questo frutto un alleato per la salute del nostro organismo.
Innanzi tutto, la loro polpa è molto succosa ed è composta per la maggior parte da acqua.
Questo fa sì che le nespole possano essere considerate un alimento diuretico da assumere in caso di calcoli renali, gotta e iperuricemia.
Prive di colesterolo e ricche di fibre, le nespole aiutano anche a ridurre la presenza di grassi nel sangue, favorendone l’espulsione.
Oltre a contrastare l’assorbimento del colesterolo, le fibre contenute nelle nespole favoriscono la motilità intestinale e rendono questo frutto adatto per chi soffre di stipsi.
Inoltre le nespole hanno elevate proprietà antinfiammatorie, supportano il sistema immunitario e riducono le infiammazioni presenti nel nostro organismo.
Questo è reso possibile grazie alla vitamina A e alla vitamina C in esse contenute e alla ricca presenza di flavonoidi.
Questi ultimi sono anche dei composti particolarmente apprezzati per il loro potere antiossidante perché aiutano a contrastare l’azione dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare, favorendo inoltre la salute della pelle.
Grazie alla presenza di alcuni importanti sali minerali, le nespole sono anche alleate della funzionalità epatica.
Infatti il potassio ha un impatto positivo sulla frequenza cardiaca e sulla pressione del sangue, mentre il ferro e il rame sono fondamentali per la produzione dei globuli rossi.
Infine, le nespole vantano anche proprietà febbrifughe. Sembra infatti che il consumo di questo frutto contribuisca alla naturale regolazione della temperatura corporea.
È merito di queste importanti proprietà se le nespole hanno trovato spazio sin dai tempi passati all’interno della medicina tradizionale.
Soprattutto in Asia, infatti, le foglie del nespolo sono utilizzate per preparare degli infusi benefici per la salute dell’organismo.
Nespole: calorie e valori nutrizionali
Sebbene il loro sapore dolce possa far pensare il contrario, le nespole non hanno molte calorie. L’apporto calorico è infatti di 28 kcal per 100 grammi.
Questo le rende un frutto apprezzato all’interno di una dieta varia e bilanciata, consentito anche nei regimi alimentari ipocalorici.
In generale, come per gli altri frutti, la porzione standard si attesta intorno ai 150 grammi, che corrisponde a circa 3 o 4 nespole.
Una volta eliminata la buccia, le nespole possono essere mangiate dopo i pasti oppure come spuntino fra i pasti principali. Inoltre possono essere aggiunte allo yogurt bianco a colazione o per realizzare delle macedonie.
Ecco i principali valori nutrizionali delle nespole (per 100 grammi):
Calorie 28 kcal
Acqua 85,30 grammi
Carboidrati 6,10 grammi
Zuccheri 6,10 grammi
Proteine 0,40 grammi
Grassi 0,40 grammi
Fibre 2,10 grammi
Sodio 6 mg
Potassio 250 mg
Ferro 0,30 mg
Calcio 16 mg
Fosforo 11 mg
Vitamina B1 0,04 mg
Vitamina B2 0,05 mg
Vitamina B3 0,40 mg
Vitamina A 170 µg
Vitamina C 1 mg
Tra i valori nutrizionali delle nespole, va poi sottolineato che la quantità di vitamina A che contiene rappresenta il 18,89% del fabbisogno giornaliero raccomandato (RDA), mentre tra i sali minerali, il potassio e il ferro raggiungono rispettivamente il 5,32% e il 3,75% del RDA (sempre con riferimento a 100 grammi di frutto).
Chi ha il diabete può mangiare le nespole?
Il legame tra nespole e diabete è spesso motivo di discussione tra chi crede che questi frutti zuccherini siano da evitare nei casi di glicemia alta.
In realtà, però, è bene sapere che le nespole hanno un indice glicemico pari a 55, che è considerato medio-basso.
Sono inclusi infatti nell’elenco degli alimenti a basso indice glicemico tutti quelli che presentano un valore uguale o inferiore a 55, mentre se il valore oscilla tra i 56 e i 69 si parla di indice glicemico medio.
Di conseguenza, grazie al loro basso IG, le nespole non causano dei rapidi innalzamenti degli zuccheri nel sangue e quindi dei livelli di glicemia, come avviene invece per altri frutti come ad esempio le banane.
Pertanto, sebbene si tratti di un frutto molto dolce quando è maturo, le nespole non sono da escludere dall’alimentazione di chi soffre di diabete.
Alcuni studi scientifici hanno inoltre dimostrato che le foglie di nespolo hanno degli effetti benefici sulla produzione di insulina, favorendo quindi quanti sono affetti da insulinoresistenza.
In definitiva, le nespole sono un frutto che può essere consumato senza preoccupazione, seppur in quantità moderate, dai soggetti diabetici e da chi soffre di glicemia alta.