Gustosi, nutrienti e ricchissimi di proprietà, i legumi sono degli alimenti preziosi per la salute dell’organismo di grandi e piccini. Ricchi di fibre, proteine vegetali, sali minerali e vitamine, sono un vero e proprio concentrato di benessere in grado di produrre benefici anche nei più piccoli.

È importante quindi che questa categoria di alimenti venga inserita nella dieta regolarmente sin dalla più tenera età. 

Ma quando è corretto cominciare a mangiarli? Il rapporto tra legumi e bambini è da sempre molto controverso e, spesso, si riscontra forte diffidenza nel loro consumo anche da parte dei genitori.

Benché siano tra gli alimenti più sani e nutrienti in assoluto, infatti, non tutti li apprezzano. 

Sono molti gli adulti che tendono a evitarli nell’alimentazione perché richiedono lunghi tempi di cottura e possono risultare difficili da digerire, mentre i bambini sembrano non gradirne l’odore e il sapore. 

È bene sapere, allora, che esistono dei ‘trucchetti’ che permettono di rendere i legumi più digeribili e deliziosi anche per i più piccoli. Vediamo quindi quali inserire nella dieta dei bambini e in che quantità, valutando qual è il momento giusto per cominciare a mangiarli.

Legumi: perché fanno bene anche ai bambini


I legumi non sono altro che i semi commestibili di alcune piante, appartenenti alle specie di leguminose. Tra i più comuni e facilmente reperibili tutto l’anno si segnalano fagioli, piselli, fave, ceci, lenticchie e lupini. 

Sono fonte di carboidrati complessi, fibre e proteine vegetali, pertanto rappresentano uno degli alimenti più completi disponibili in natura. Consumati regolarmente in una dieta equilibrata, che contenga anche verdura, frutta e cereali integrali, garantiscono un apporto nutrizionale elevato e offrono protezione contro patologie cardiovascolari, tumori e disturbi dell’apparato digerente

Un regolare consumo di legumi da parte dei bambini fa sì che siano portati a ingerire meno grassi saturi e proteine animali, il che contribuisce a tenere sotto controllo l’introito calorico e limitare lo sviluppo di obesità infantile. Allo stesso modo, considerato che rientrano tra gli alimenti a basso indice glicemico, sono utili nella prevenzione contro il diabete infantile.

Mangiare legumi è il modo migliore per fare il pieno di minerali (soprattutto ferro, calcio, fosforo e potassio) e vitamine, soprattutto quelle del gruppo B. È bene però sapere che contengono anche fitati, degli antinutrienti che limitano l’assorbimento dei nutrienti da parte dell’organismo. Per inattivarli sarà sufficiente mettere i legumi secchi in ammollo per almeno 12 ore.

Legumi per bambini: quali sono i migliori e a che età iniziare a mangiarli

A livello nutrizionale, i legumi sono tutti piuttosto simili pertanto non ne esistono di migliori o peggiori per l’alimentazione di un bambino. Ciò a cui bisogna fare attenzione è invece la loro conservazione. 

Se possibile, è sempre meglio preferire il consumo di legumi freschi per i più piccoli, ancora meglio se di provenienza locale e biologica. In alternativa, si può optare per quelli secchi da tenere in ammollo una notte prima di consumarli. Sarebbe meglio, invece, evitare i legumi in scatola per i bambini, perché spesso contengono sale o conservanti. Se proprio non se ne può fare a meno, è consigliabile sciacquarli abbondantemente con acqua corrente prima di mangiarli.

È possibile cominciare a servire legumi ai bambini sin dallo svezzamento, ovvero quando iniziano la transizione alimentare dal latte materno agli altri cibi. Nel caso in cui lo svezzamento avvenisse prima del sesto mese, è consigliabile attendere che il piccolo abbia compiuto almeno sei mesi di vita prima di proporgli i legumi, che devono essere privati della buccia, frullati e dalla consistenza liquida, quindi sotto forma di vellutate o zuppe. 

In seguito, anche per abituarli alle diverse consistenze del cibo, è possibile proporre i legumi ai bambini in altre forme, realizzando ricette più sfiziose come polpette e burger vegetali

Almeno finché il bambino non abbia compiuto 24 mesi, è fondamentale rimuovere la buccia dei legumi o acquistare direttamente quelli decorticati. Prima dei due anni d’età, infatti, l’apparato digerente dei bambini (a partire dai denti) potrebbe avere difficoltà a processare questa parte dell’alimento, tenendo conto che si tratta della parte più dura e ricca di fibre, quindi la più difficile da masticare e digerire.

Parlando di digeribilità, le lenticchie sembrano essere le più adatte per introdurre i legumi nell’alimentazione dei neonati durante lo svezzamento. I fagioli, invece, risultano essere più pesanti per lo stomaco di un bambino, quindi è consigliabile attendere che il piccolo abbia compiuto almeno 10 mesi prima di iniziare a somministrarli. 

Quantità e porzioni durante lo svezzamento

In una fase in cui i bambini possono soffrire di stitichezza, inserire i legumi 2-3 volte a settimana nella dieta è una buona soluzione per assicurare regolarità intestinale ai più piccoli. 

Ovviamente non bisogna eccedere con le quantità ed è consigliabile abituare l’organismo dei neonati al consumo di legumi gradualmente. 

Le porzioni devono quindi essere relativamente piccole: 10-20 grammi di legumi secchi (o 40-50 grammi di legumi freschi) con 25 grammi di pasta è la quantità ideale per un pasto completo e nutriente.

Benché siano un alimento ottimo per lo sviluppo dei più piccoli, è opportuno ricordare però che, una volta digeriti, possono produrre gas intestinali e causare le fastidiose colichette. Per questo motivo, è consigliabile consultare il pediatra e un professionista della nutrizione prima di procedere all’introduzione dei legumi nella dieta dei neonati.