Chi convive con una condizione di grave sovrappeso o obesità può valutare di sottoporsi a un intervento per dimagrire, come la chirurgia bariatrica sleeve, il bypass gastrico o il bendaggio.
L’obesità, infatti, è una condizione particolare che non è facile affrontare con una semplice dieta e con l'esercizio fisico, come avviene invece normalmente quando si devono perdere pochi chili.
Si tratta piuttosto di una vera e propria patologia, legata al tessuto adiposo in eccesso nel corpo, che facilita l’insorgenza di altre gravi patologie di tipo cardiovascolare, metabolico e respiratorio.
È anche correlata al manifestarsi di stati tumorali e si stima riduca l’aspettativa di vita di circa 10 anni.
Per questo motivo, in determinati casi, un intervento per dimagrire può essere la soluzione migliore per poter affrontare l’obesità e garantire all’organismo delle migliori condizioni di salute.
Ovviamente, perché si possa affrontare un intervento per dimagrire, ci devono essere determinate condizioni fisiche che lo rendano non solo necessario, ma anche fattibile in totale sicurezza.
Chi desidera quindi affidarsi alla chirurgia per combattere l’obesità, è bene che ne discuta in prima istanza con il proprio medico, anche per individuare quale operazione faccia al caso proprio.
La chirurgia designata alla riduzione di peso, infatti, si chiama chirurgia bariatrica e include diversi interventi. Sono tutti dei validi metodi terapeutici che le persone che soffrono di obesità e di stati di salute compromessi dall’eccesso di peso possono valutare.
Vediamo quindi quali sono questi interventi, come funzionano e quando è il caso di sottoporvisi.
I possibili interventi per dimagrire
La chirurgia bariatrica rappresenta una valida alternativa per la perdita di peso, ma è necessario che le persone interessate soddisfino alcuni criteri medici che determinino l’inefficacia di dieta ed esercizio fisico per la risoluzione del problema.
La chirurgia bariatrica si riferisce quindi a interventi chirurgici che aiutano il dimagrimento, riducendo l'assunzione o l'assorbimento degli alimenti e apportando modifiche permanenti all'apparato digerente.
I tipi più comuni di chirurgia bariatrica comprendono il bypass gastrico, la gastrectomia sleeve, il bendaggio gastrico regolabile e lo switch duodenale, chiamato anche diversione biliopancreatica.
Certamente, al di là del tipo di operazione, è importante che la persona si attenga a delle scrupolose linee guida che riguardano l’alimentazione, l’attività fisica da svolgere, i trattamenti post-operatori e i successivi follow-up medici.
Ma vediamo più da vicino quali sono i più comuni interventi per dimagrire e come funzionano.
Il bypass gastrico per ingerire meno cibo
Il bypass gastrico è uno dei tipi più comuni di chirurgia bariatrica che viene eseguito da oltre 50 anni e che aiuta soprattutto nei casi di diabete e di reflusso gastroesofageo.
È un intervento che si articola in due fasi. In primo luogo, viene creata una piccola sacca nella parte superiore dello stomaco, dividendola dal resto dello stomaco.
Successivamente, la prima parte dell'intestino tenue viene divisa: l'estremità inferiore viene collegata alla piccola tasca appena creata nello stomaco e la parte superiore viene collegata alla parte inferiore dell'intestino tenue, modificando il flusso di cibo.
Questa procedura limita la quantità di cibo che lo stomaco può contenere e limita l'assorbimento di calorie e nutrienti.
Il bendaggio gastrico
Il bendaggio gastrico regolabile prevede il posizionamento di un anello in silicone intorno alla parte superiore dello stomaco, che crea una sacca più piccola al di sopra. In questo modo è possibile immagazzinare meno cibo e i pazienti raggiungono più rapidamente la sazietà.
Il bendaggio gastrico si esegue perlopiù mediante laparoscopia ed è un intervento reversibile grazie al fatto che lo stomaco non viene sezionato e il bendaggio può essere rimosso.
Sebbene sia un intervento a basso rischio, è anche quello meno efficace nell’ambito della chirurgia bariatrica e consente la perdita di circa il 50% del peso in eccesso.
La diversione biliopancreatica
Chiamata anche switch o scambio duodenale, la diversione biliopancreatica è un intervento per dimagrire molto efficace e che viene praticato già dalla metà degli anni settanta.
Nonostante ciò, è un’operazione molto complessa e che porta con sé numerosi effetti collaterali perlopiù legati a carenze vitaminiche o malnutrizione.
Per questo motivo viene riservata alle persone che si trovano in particolari condizioni di obesità e con un elevato rischio di incappare in gravi conseguenze cardiache.
Anche questo intervento si articola in due fasi: nella prima si crea una sacca nello stomaco (come avviene per il bypass gastrico), mentre nella seconda viene bypassata una parte importante dell'intestino tenue.
Così facendo, quando si ingerisce un pasto, la maggior parte dell'intestino viene bypassata e la minore distanza tra stomaco e colon limita la normale modalità di assorbimento del cibo.
Con la diversione biliopancreatica non solo si limita la quantità di cibo che lo stomaco può contenere, ma si riduce anche l'assorbimento dei nutrienti e si favorisce una più rapida sazietà.
La chirurgia bariatrica tramite sleeve gastrectomia
La sleeve gastrectomy è un intervento gastrorestrittivo che comporta l'asportazione di gran parte dello stomaco, facendo sì che questo non riesca a contenere un’elevata quantità di cibo.
In tal modo si riduce la fame, permettendo al paziente di sviluppare con più facilità il senso di sazietà.
Generalmente, si effettua su persone gravemente obese per le quali altre operazioni, come il bendaggio o il bypass gastrico possono essere meno efficaci.
La sleeve, insieme al bypass gastrico, è generalmente ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti pertanto questi sono i due tipi di interventi per dimagrire più utilizzati oggigiorno.
Intervento per dimagrire: quando richiederlo?
Come accennato, la possibilità di ricorrere alla chirurgia bariatrica dipende dal grado di obesità di cui si soffre e da altri fattori, come l’inefficacia dei normali programmi alimentari volti al dimagrimento e la presenza di altre patologie quali ipertensione, diabete, iperglicemia o le apnee notturne.
Perché una persona possa sottoporsi a un intervento per dimagrire deve avere un’obesità di secondo o terzo grado, misurabile mediante l’indice di massa corporea o BMI.
Questo è calcolato da uno specialista della nutrizione sulla base dei propri parametri biometrici, ma può essere anche calcolato facilmente su alcuni siti internet dove si può ottenere il risultato inserendo i propri parametri fisici.
Trattandosi di un calcolo approssimativo e standardizzato, però, è sempre opportuno fare poi riferimento a un professionista prima di decidere di sottoporsi a un intervento.
In particolare, un’obesità di secondo grado si ha con un indice di massa corporea uguale o superiore a 35 e, per poter accedere a un intervento, bisogna che coesista una patologia connessa al sovrappeso.
Se il BMI arriva a essere uguale o superiore a 40 si parla invece di obesità di terzo grado
Ad ogni modo, a parità di grado di obesità e di patologie presenti, la chirurgia bariatrica viene eseguita su persone con un’età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Fattori come il grado di obesità, la presenza di patologie associate e l’età sono fondamentali per poter essere sottoposti a un intervento per dimagrire, ma i medici valutano sempre la storia clinica di ogni singolo paziente per prendere la decisione migliore.