Chi dorme non piglia pesci. O perlomeno, così dicono.
Dormire è stato per molto tempo considerato come una perdita di tempo e culturalmente è ancora visto come un impiego del tempo che ci allontana dall’essere produttivi. Eppure, studi scientifici hanno ormai affermato con chiarezza il contrario.
Il sonno resta ad oggi uno dei modi migliori per ristorare il nostro corpo e, quindi, per ripartire con più grinta e produttività. Ma c’è di più: è stato dimostrato come dormire in maniera adeguata, in termini qualitativi e quantitativi, influisca sulla regolazione ormonale e metabolica. In altre parole, dormire bene fa bene anche alla linea.
A primo impatto si può pensare che dormire di più faccia dimagrire per il semplice fatto che mentre si dorme non si può mangiare. La questione però è un po’ più articolata.
Come riportato anche dall’International Journal of Obesity, il sonno ha degli effetti diretti sull’organismo connessi anche all’aumento di peso e al grasso corporeo.
Vediamo quindi se è vero che dormire fa dimagrire e come il sonno influenza il nostro metabolismo.
Dimagrire mentre si dorme?
Non possiamo negare che, dormendo di più, si hanno meno stimoli e di conseguenza si mangia di meno. Quando l’organismo è impegnato nel riposo, infatti, tutte le funzioni si ‘assopiscono’, compreso il senso di fame. Dedicare meno tempo al cibo quindi, riducendo inoltre snack e spuntini fuori pasto, potrebbe portare al dimagrimento.
D’altro canto, ridurre il sonno comporta l’effetto opposto. Si mangia di più, sia perché si ha più tempo per farlo sia perché ci si sente più stressati, quindi si cerca conforto nel cibo. Questo potrebbe tradursi in un accumulo di grassi e quindi nell’aumento del peso.
Il meccanismo che si innesta nella relazione tra il sonno e il dimagrimento, però, è più complesso.
È bene sapere, prima di tutto, che il sonno influenza l’azione degli ormoni che assicurano l’attività metabolica.
In particolare vengono coinvolti il cortisolo, comunemente chiamato ormone dello stress, che aiuta a tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue e a regolare il metabolismo; la grelina o l’ormone della fame che funge da segnale per dirci che è momento di mangiare e la leptina, che è invece l’ormone della sazietà.
È risaputo allora che dormire (adeguatamente e bene) fa abbassare lo stress e questo a sua volta incide sulla sensazione di fame: meno si è stressati e meno l’organismo avvertirà l’esigenza di avere cibo. Al contrario, dormire poco (e male) altera il quadro ormonale dell’organismo e induce ad avvertire di più la fame.
Quindi è vero che dormire fa dimagrire? Sembra proprio di sì.
Dal punto di vista biologico, infatti, dormire di più e meglio favorisce il dimagrimento perché aumenta l’ormone leptina, che ha un ruolo anoressizzante, e diminuisce la grelina che, non solo aumenta lo stimolo della fame, ma porta a preferire cibi più calorici e ricchi di carboidrati.
Inoltre, diminuire la quantità e la qualità delle ore di sonno influisce negativamente anche sulla regolazione della glicemia.
Sebbene le ore dedicate al sonno varino molto da persona a persona, diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che la quantità di sonno ideale per non incorrere in aumenti di peso, diabete e malattie cardiovascolari è di almeno 7-8 ore a notte.
L’importanza del sonno quindi non è solo quantitativa, ma anche qualitativa. Dormire bene significa avere dei cicli sonno-veglia regolari; è importante quindi cercare di stabilizzare gli orari in cui si va a dormire e in cui ci si sveglia e fare in modo che il sonno non venga interrotto.
Curare il sonno per accelerare il metabolismo
Sembra paradossale, ma dormire di più permette persino di aumentare il metabolismo e ridurre i livelli di glucosio nel sangue.
Mentre si dorme, infatti, l’organismo rilascia gli ormoni responsabili del controllo del metabolismo energetico, rendendolo più attivo e aumentando il dispendio energetico. Al tempo stesso, un buon sonno permette di diminuire la resistenza all’insulina e scongiurare l’insorgenza di patologie come il diabete o l’obesità.
È stato infatti dimostrato che dormire meno o dormire male, come nel caso di persone che si svegliano frequentemente di notte, influenza negativamente la regolazione del glucosio nell’organismo.
Il consiglio degli esperti è quindi quello di assicurarsi sempre un sonno di qualità, curando lo stile di vita, seguendo una dieta equilibrata e adottando tecniche di rilassamento e gestione dello stress se necessarie.