Negli ultimi anni, il ruolo del microbiota intestinale ha acquisito una rilevanza sempre maggiore. L’equilibrio della flora intestinale, infatti, sembra essere cruciale per il mantenimento di uno stato di benessere generale.
In questo contesto, le infezioni fungine come la candida intestinale hanno destato sempre più interesse, in quanto responsabili di compromettere il nostro benessere.
Ma cos’è di preciso la candida intestinale e quali sintomi determina? Scopriamo il suo impatto sulla salute dell’intestino e come intervenire per alleviarne i fastidi attraverso la dieta, individuando cosa mangiare e cosa invece è meglio evitare in corso di infezione.
Cos’è la Candida intestinale? Sintomi e trattamento
La candida intestinale, nota anche come candidosi intestinale, è un'infiammazione fungina che colpisce il tratto enterico che si instaura quando miceti del genere Candida, presenti normalmente nel nostro apparato gastrointestinale, nella forma di commensale (forma coccoide), prendono il sopravvento rispetto ad altri microrganismi, trasformandosi in veri patogeni capaci di invadere il tessuto. Di solito la specie maggiormente coinvolta nell’infezione è la Candida albicans.
Quest’ultima è presente nel nostro intestino come organismo saprofita, ovvero vive normalmente insieme ad altri microrganismi sulla mucosa intestinale in pacifica convivenza (eubiosi intestinale).
Tuttavia, alcune circostanze come alterazioni dell’equilibrio tra ospite, microbiota e sistema immunitario, insieme a numerosi fattori predisponenti come deficit immunitari, stress, farmaci, alcol, fumo e malattie, possono contribuire allo sviluppo dell’infezione micotica.
I sintomi della candida intestinale spaziano da disturbi gastrointestinali, come crampi, dolore e gonfiore addominale, a difficoltà digestive, meteorismo, prurito anale, alterazioni dell’alvo con alternanza di periodi di stipsi e diarrea.
Inoltre, questa infezione intestinale può portare anche a sintomi più sistemici, come cefalea, stanchezza, senso di malessere, disturbi genito urinari, vaginosi, intolleranze alimentari e/o problemi dermatologici, come eczemi, psoriasi, ecc, .
Diagnosticata attraverso test specifici come la coprocoltura, la candida intestinale viene generalmente trattata con l'uso di farmaci antifungini.
Tuttavia, accanto a un mirato trattamento farmacologico, una dieta corretta può essere un valido alleato per favorire l’eradicazione della candida intestinale.
I cibi da evitare
Nei casi di candida intestinale, una corretta dieta non solo può fornire un valido supporto alla terapia medica prescritta, ma può anche contribuire al controllo della crescita del lievito responsabile dell'infezione e, quindi, ridurre il rischio di recidive .
Proprio per evitare la crescita incontrollata del lievito, si consiglia di impostare una dieta bilanciata a basso indice glicemico.
Si consiglia quindi di eliminare i cereali raffinati, in quanto il loro consumo potrebbe favorire la proliferazione della candida. Vanno inoltre eliminati cibi ricchi in zuccheri aggiunti, come merendine, snack confezionati, bevande zuccherate e alcolici.
Allo stesso modo, è bene ridurre il consumo di formaggi in quando è stato dimostrato che aumentano il rischio di infezione.
La frutta non deve essere completamente eliminata ma sarebbe bene scegliere quella meno zuccherina, poiché alcune varietà potrebbero favorire la crescita della candida.
Si consiglia inoltre di moderare l’assunzione anche di altri cibi che contengono carboidrati, come le patate e i cereali integrali.
Vietati inoltre cibi industriali, pesce e carni trasformate come wurstel e insaccati.
Infine, andrebbe limitato anche il consumo di latte e dei suoi derivati in quanto alimenti contenenti zucchero, come il lattosio.
Quindi cosa possiamo mangiare con la candida intestinale?
Cosa mangiare
Il primo consiglio è quello di privilegiare una dieta a basso indice glicemico ricca in alimenti contenenti folati, vitamine e sali minerali come la verdura, soprattutto crucifere, vegetali verdi e arancioni come asparagi, broccoli, carote, zucchine, zucca, spinaci e altre verdure a foglia verde.
Quanto alla frutta, bisogna preferire quella poco zuccherina e ricca di fibre, capace di stimolare la proliferazione dei batteri benefici nell'intestino.
In primis i mirtilli, poiché le proprietà degli antiossidanti proantocianidine contenuti nel mirtillo rosso e assunti sotto forma di estratti o come succo di 100% frutta, hanno dimostrato un significativo effetto inibitorio nei confronti di alcune varietà di Candida.
Questi alimenti non solo forniscono nutrienti essenziali ma contribuiscono anche a rafforzare le difese immunitarie, essenziali nel contrastare l'insorgenza di infezioni fungine.
Per garantire un equilibrato apporto di proteine, una dieta per candida intestinale dovrebbe prevedere pesce (sopratutto quello azzurro), carne bianca e uova.
Molto utile il consumo di cibi fermentati, come aglio, miso, yogurt naturale e kefir. L’aglio infatti è ricco di allicina, una sostanza capace di inibire la crescita della candida, grazie alle sue proprietà antimicrobiche e antimicotiche.
Allo stesso modo, il consumo di semi di chia e l'inclusione di olio d'oliva extra vergine o olio di cocco sono opzioni eccellenti per l'apporto di acidi grassi essenziali e di acido caprilico, sostanza capace di impedire la trasformzione della candida dalla forma coccoide a quella filamentosa.
Infine, alcuni cereali e pseudo-cereali come riso, quinoa, sorgo e amaranto poiché naturalmente privi di glutine, possono aiutare a ripristinare il benessere enterico attraverso la riduzione dell’infiammazione e della permeabilità intestinale.
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Fonti:
https://www.sciencedirect.com/topics/pharmacology-toxicology-and-pharmaceutical-science/gastrointestinal-candidiasis
https://sinu.it/wp-content/uploads/2019/07/documento-il-consumo-di-succhi-100-frutta.pdf