L’estate è ormai alle porte e ciò porta con sé la voglia (e talvolta necessità) di consumare cibi freschi e veloci, che siano però sani e leggeri da non appesantire la digestione quando inizia a fare caldo. In questo contesto, la bresaola risulta essere spesso l’alimento più adatto da consumare sia per una colazione salata che per pranzo o a cena, perché proteico e decisamente più leggero rispetto ai classici salumi.
Povera di calorie, la bresaola rappresenta infatti la base perfetta per un piatto unico ben bilanciato quando abbinato a una fonte di carboidrati e una porzione di verdure.
Considerati i suoi valori nutrizionali, quindi, può essere consumata anche da chi segue un regime alimentare ipocalorico finalizzato alla perdita di peso. Esistono però delle eccezioni, ovvero è bene sapere che in alcuni casi questo salume dovrebbe essere evitato.
Vediamo allora le proprietà della bresaola valtellinese, i suoi valori nutrizionali, i benefici che possono derivare dal suo consumo e le eventuali controindicazioni.
Proprietà, calorie e valori nutrizionali della bresaola
Appartenente alla categoria di salumi e insaccati, la bresaola è a tutti gli effetti carne cruda conservata che, a differenza degli altri affettati, non viene sottoposta a macinatura, arrotolatura e condimento.
Generalmente è realizzata con carne di manzo, come quella della Valtellina IGP che è la qualità più nota e apprezzata, ma può essere anche prodotta con carne di cervo, di cavallo o di tacchino.
Tra tutti i salumi, rappresenta uno dei più nutrienti e sani. È infatti ricca di proteine ad alto valore biologico, vitamine e minerali. Tra le vitamine, si segnalano la vitamina E (con funzione antiossidante) e quelle del gruppo B, in particolare la B12 che aiuta a proteggere l’organismo e la pelle, e la vitamina B3 utile per il buon funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio.
Tra i minerali, invece, i più abbondanti contenuti nella bresaola sono il potassio, il selenio, il fosforo e il calcio. Può anche essere annoverata tra gli alimenti più ricchi di ferro, pertanto è indicata in caso di anemia, ciclo mestruale e, in generale, in caso di convalescenza. È da segnalare, però, che anche la quota di sodio si rivela molto alta, per questo motivo è bene consumare questo alimento con moderazione.
Dal punto di vista calorico, la bresaola apporta circa 150 kcal ogni 100 grammi, in gran parte costituiti da proteine. Nonostante faccia parte della categoria di salumi, la quota di grassi è invece molto bassa, così come il suo IG. Di conseguenza, può essere considerato un alimento a basso indice glicemico e quindi adatto per diabetici.
Vediamo la tabella dei valori nutrizionali della bresaola (per 100 gr).
Calorie: circa 150 kcal
Proteine: 33 gr
Grassi: 2 gr
di cui saturi: 0,72 gr
Potassio: 640 mg
Sodio: 1.600 mg
Fosforo: 270 mg
Magnesio: 15 mg
Niacina: 2,80 mg
Vitamina B12: 0,79 mg
Quante proteine contiene la bresaola?
Oltre al fatto che risulta essere tra i salumi più leggeri e sani, ciò che rende questo alimento molto indicato sia per gli sportivi che per chi vuole perdere peso è l’alta percentuale di proteine nella bresaola.
Vi sono infatti circa 33 gr di proteine ad alto valore biologico in 100 grammi di prodotto, per questo motivo è consigliata nell’alimentazione dello sportivo per l’aumento della massa muscolare, il rafforzamento e il recupero energetico.
Al tempo stesso, considerato che ha pochissimi grassi, rappresenta un’ottima fonte proteica in caso di dieta ipocalorica. Come il pesce azzurro e il petto di tacchino, la bresaola è una carne magra, pertanto può essere consumata come secondo piatto o piatto unico all’interno di un regime alimentare volto alla perdita di peso.
Per gli amanti della colazione salata, la bresaola si presta bene alla composizione di una colazione proteica ben bilanciata, che può essere realizzata semplicemente unendo pane, fiocchi di latte o formaggio magro e bresaola.
Si può mangiare in gravidanza?
Nonostante le innumerevoli caratteristiche che fanno della bresaola un ottimo alimento, è bene sapere che in alcuni casi il suo consumo è sconsigliato.
È il caso di donne in gravidanza e soggetti affetti da ipertensione. Trattandosi di carne cruda, infatti, la bresaola in gravidanza è tra gli alimenti meno indicati in quanto potenzialmente veicolo di infezioni come la toxoplasmosi.
Inoltre, in quanto salume, è ricca di sodio, quindi può provocare l’aumento della pressione. Pertanto il consumo di bresaola dovrebbe essere vietato (o molto limitato) in una dieta per ipertensione.
Infine, benché offra numerose proprietà benefiche, è bene ricordare che come gli altri salumi e insaccati è arricchita con conservanti e additivi alimentari, in particolare nitriti e nitrati, considerati cancerogeni se consumati in eccesso. Per tale ragione, si consiglia sempre di non superare la quantità (50-80 grammi a settimana) consigliata non solo per la bresaola ma per tutti i salumi in generale.