Sottovalutate, incomprese e spesso diagnosticate in ritardo, quando ormai è troppo tardi per invertirne il corso.
Le malattie reumatiche sono tanto comuni quanto infime. A soffrirne sono oltre il 15% della popolazione adulta e, a differenza di quanto si crede, la loro origine non è dovuta esclusivamente all’avanzare dell’età.
Sono tanti i fattori scatenanti che entrano in gioco in caso di artriti e, come spesso accade per la maggior parte dei disturbi dell’organismo, sia le cause che le cure sono quasi sempre legate a un corretto stile di vita e a una dieta sana ed equilibrata.
In particolare, sembra esserci una vera e propria correlazione tra artrite reumatoide e alimentazione.
Prima di scoprire in che modo la dieta può influire sullo stato dell’infiammazione e quali sono i cibi da evitare, vediamo in cosa consiste questa patologia e quali sono le sue caratteristiche.
Cos’è l’artrite reumatoide? Sintomi e cure
Le artriti sono delle malattie autoimmuni scaturite da una risposta del sistema immunitario contro i tessuti. Si manifestano con dolori articolari, scheletrici e muscolari, irrigidimento delle articolazioni e compromissione della capacità di movimento.
Di queste malattie se ne contano oltre un centinaio ma alcune sono più comuni e note di altre.
È il caso dell’artrite reumatoide che, insieme all’osteoporosi e all’artrite psoriasica, sono le patologie più diffuse di questa categoria.
Se non presa in tempo, l’artrite reumatoide può seriamente compromettere la qualità della vita di chi ne soffre.
Le infiammazioni riguardano le articolazioni, che diventano sempre più rigide e rendono difficili persino i movimenti più semplici a causa del forte dolore.
I sintomi della malattia sono quindi dolori alle articolazioni di mani, piedi e polsi, per arrivare a colpire anche gomiti, spalle e ginocchia. In seguito possono comparire arrossamenti, gonfiori e sensazione di calore attorno alle articolazioni colpite.
Una cura definitiva, purtroppo, non esiste. La maggior parte delle terapie serve solo a ridurre l’infiammazione e quindi il dolore, così da permettere al paziente di condurre una vita più serena.
Accanto ai farmaci antinfiammatori e antireumatici, però, è stato dimostrato che alcuni comportamenti alimentari e nello stile di vita sono in grado di migliorare significativamente la sintomatologia e tenere a bada l’infiammazione.
Vediamo allora in che modo artrite reumatoide e alimentazione sono collegati e quali sono i cibi da preferire per calmare il disturbo.
Come la dieta può aiutare a stare meglio
Ancora non in molti se ne rendono conto, ma è importante ricordare che nutrirsi bene è la migliore medicina per la maggior parte dei disturbi dell’organismo.
Attraverso l’alimentazione corretta, infatti, è possibile migliorare le condizioni infiammatorie legate a molte delle patologie più comuni.
L’artrite reumatoide è una di queste e l’adozione di un regime alimentare specifico si è rivelato fondamentale per diminuire i sintomi e rallentare il decorso dell’infiammazione.
Vi sono infatti alcuni cibi che hanno la tendenza ad essere più infiammatori, e pertanto andrebbero completamente evitati.
Altri invece agiscono come antinfiammatori naturali e il loro consumo è in grado di tenere a bada i fastidi causati dalla malattia.
In particolare è opportuno optare per tutti quegli alimenti che regolano gli ormoni responsabili dell’infiammazione: citochine, eicosanoidi e insulina.
È inoltre importante fare attenzione al corretto abbinamento dei cibi, distribuendo proteine, grassi e carboidrati (meglio se a basso Indice Glicemico) in modo da evitare picchi glicemici.
I nutrienti, nella dieta di chi soffre di artrite reumatoide, sono la parte più importante.
Lo stato infiammatorio, infatti, tende a provocare una riduzione della massa magra e della forza muscolare, quindi è necessario garantire ai muscoli il corretto apporto nutritivo per combattere l’affaticamento.
Il corretto equilibrio tra acidi grassi omega-3 e omega-6 è anch’esso un fattore che influisce sugli ormoni infiammatori.
Le diete occidentali, purtroppo, tendono a creare molto spesso uno squilibrio significativo tra i due elementi a causa del consumo eccessivo di prodotti grassi e confezionati.
Intervenire quindi da questo punto di vista è un’accortezza che può aiutare a convivere meglio con l’artrite reumatoide.
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Cosa evitare in caso di artrite reumatoide
Soprattutto nelle fasi in cui l’infiammazione è più acuta, alcuni alimenti dovrebbero essere notevolmente ridotti nella propria dieta.
Zuccheri e grassi, ad esempio, rappresentano il principale nemico delle infiammazioni.
Chi soffre di artrite reumatoide allora dovrebbe evitare di consumare dolci e bevande zuccherate, salse e creme pronte, cereali da colazione, prodotti industriali confezionati e alimenti troppo processati.
Per lo stesso principio, anche alcolici, fritture e junk food sono da eliminare. Il sale e gli alimenti salati come i formaggi, invece, dovrebbero essere consumati con moderazione.
Il glutine è una proteina di alcuni cereali che può provocare infiammazioni perché non è ben tollerata da tutti.
In caso di artrite reumatoide allora è sempre consigliato limitare fortemente il consumo di quei cibi che la contengono (pasta, pane, cereali e farine di grano, orzo, farro e segale) per sostituirli con altri cereali senza glutine (riso, mais, grano saraceno, quinoa).
Infine, la carne rossa e i derivati della carne (insaccati, salumi, carni in scatola) sono tra gli alimenti più difficili da digerire e che provocano un aumento degli ormoni infiammatori anche nei soggetti sani.
Una dieta prevalentemente vegetariana, quindi, potrebbe essere una soluzione per migliorare la sintomatologia del disturbo.
Dieta per artrite reumatoide: i cibi consigliati
La dieta per l’artrite reumatoide non prevede nulla di diverso rispetto a un normale regime alimentare corretto ed equilibrato.
Per evitare che l’infiammazione peggiori, infatti, basta evitare di mangiare tutti quei cibi che sono considerati poco sani o irritanti per l’organismo.
Di contro, può essere utile preferire alcuni alimenti che sono più ricchi di acidi grassi, in modo da riequilibrare il rapporto tra omega-6 e omega-3.
Parlando di proteine animali, allora, la carne rossa andrebbe sostituita con il pesce, soprattutto quello azzurro che contiene meno lipidi: tonno, merluzzo, pesce spada, sgombro, alici e salmone che, pur essendo più grasso rispetto agli altri pesci, è ricco di omega-3.
Tra i cibi che hanno azione antinfiammatoria, invece, sono da preferire le cipolle (che contribuisce anche al drenaggio renale), il cetriolo, il cavolfiore (che contiene bromo utile per alleviare i dolori) e i frutti come ananas, fragole, lamponi.
Benché latte e derivati, contenenti lattosio, possono provocare fastidi perché difficili da digerire, consumare piccole porzioni di formaggi è consentito anche nella dieta di chi soffre di artrite.
È importante però che siano formaggi magri, come ricotta e robiola.
Infine, strettamente legata all’alimentazione è l’attività motoria. Sembra quasi un controsenso ma in realtà il dolore e l’irrigidimento possono essere combattuti muovendosi. Il riposo, infatti, può diventare deleterio per le articolazioni già compromesse.
Di conseguenza muoversi tutti i giorni (compatibilmente con l'età), anche solo camminando per 30 minuti, potrebbe essere una buona terapia naturale.
Artrite e idratazione
Non è un segreto che una corretta idratazione apporti ottimi benefici a tutto l'organismo. Anche nel caso di ossa e articolazioni, e specialmente per chi soffre di artrosi, è fondamentale idratarsi al meglio, in quanto l'acqua aiuta le articolazioni a mantenersi lubrificate, riducendo l'attrito tra le cartilagini.
Inoltre, non dimentichiamoci che una buona idratazione aiuta anche il mantenimento di un buon volume muscolare con il passare del tempo.
Calcio e vitamina D in caso di artrite
Vitamine e sali minerali sono importantissimi per tutto l'organismo, ma specialmente in caso di artrite reumatoide, adeguati livelli di calcio e vitamina D possono ridurre il dolore dell’infiammazione e aiutare a sopportare meglio il dolore articolare.